Stefano Greco interpreta le Goldberg

Grazie a Dio i nostri (Italici) interpreti Bachiani nascono come i funghi dopo una pioggia,,,,
nuovo almeno per me é G. ,,,ha inciso queste Goldberg nel 2001,,,,,,,ed io ne sono venuto a conoscenza solo ora,,,,,

L’Aria si presenta con una dolcezza d’emissione , con dinamiche notturne ed una sorta di originalità (che riscontro anche nelle altre variatio) non estrema come quella di Kempff,,,,
inizio con dire che siamo di fronte ad una interpretazione,,,fra quelle di riferimento,,,con tratti di originalità assai marcata,,,segno di un accurato studio,,,finalizzato non al blando spettacolo circense,,,,ma piegata ad una corretta dizione delle parti,,,,che sono tutte chiare e distinte,,,
anche da scelte timbriche differenti fra le due mani,,,da un canto ,,,ancora notturno,,i tempi sono attentamente scelti in funzione della Variatio,,,ed all’interno della stessa,,a volte variati
per farla breve ,,qui non ci si annoia mai,,,si ascolti la Variatio 13,,,,di un equilibrio perfetto,,,dove la perfezione non è mai sinonimo di una bellezza diafana,,,,ma piena di vita ,,,rubiconda,,,,ne rimango ancor più sconvolto,,,sapendo che il nostro G. è un fan della matematica,,,,e ci si sarebbe aspettato una interpretazione piacevolmente fredda se non glaciale,,,,Nella Variatio 16 poi,,,,si rimane a bocca aperta ascoltando l’intro,,,,i piani dinamici,,,,la pausa,,,,pazzesco.
Secondo Greco questa è l’unica interpretazione della Goldberg a non richiedere “aggiustamenti” per esser interpretata al pianoforte,,,,l’unico che ne era stato capace era Gould,,,,ma si è scoperto che nella Variatio 11,,,,qualche aggiustamento lo ha fatto pure lui,,,,
Greco ci conferma che i tempi,,,e le altre cose che delineano la sua interpretazione sono ricavate dall analisi accurata della partitura,,,,,qui non vi è nessuna,,,secondo il nostro,,,,interpretazione soggettiva,,,,ma solo una oggettiva rappresentazione delle note,,,,,e noi sappiamo che non può esser così,,,,,,che il genio di Greco ne è responsabile al 100%,,,,non solo per il fatto che è riuscito a “legger”quella che ad altri è sfuggito,,,,ma per il semplice fatto che è riuscito conil suo,,,”genio interpretativo” a scoprire un altra via,,,,costellata di rare bellezze,,,,di suoni inauditi,,,
un altra via fra le mille possibili,,,,tutte giuste e sbagliate,,,
Io lo apprezzo e lo metto nell’empireo degli interpreti Bachiani,,,,la mia sola doglianza è di non averlo ascoltato prima.

Ho ascoltato l’interpretazione di Stefano Greco (non quella del 2001 proposto da Carlo) pubblicata su Youtube 2016.
Greco non lo conoscevo; nell’insieme trovo interessante il suo approccio da studioso/esecutore… a volte però lo sento schiacciato sulla parte “razionale” che lo imbriglia un po’ nel “dare vita” all’opera.
Mentre ascoltavo le “sue” Variazioni Goldberg ho scritto qualche breve appunto.
Qui di seguito ne riporto alcune parti.

Variazione 4: la suona “pestando”, non mi piace questo tipo di approccio.
Variazione 6: interessante… originale.
Variazione 13: la fa troppo brillante…
Variazione 14: interessante, la interpreta in maniera più leggiadra rispetto ad altri pianisti… senza forzare in modo nevrotico... bene.
Variazione 15: non mi convince il suo rimanere più distaccato…
Variazione 18: molto interessante, originale, come fa sentire le “voci” … la mano sinistra delicata ed espressiva; bella.
Variazione 21: non mi piace come la interpreta… non approfondisce in maniera soddisfacente l’aspetto emotivo.
Variazione 25: non mi convince in pieno…
Variazione 30: originale rispetto a molte altre interpretazioni… mi piace molto il suo modo di approcciarsi a questo brano; una delle migliori che io abbia mai ascoltato.
Aria: delle due interpretazioni, l’ultima è quella che mi convince di più.