Beethoven quartet
Pagina 1 di 1
Beethoven quartet
Il quartetto op25 di Brahms interpretato da Gilels ed il BQ è meraviglioso per lucidita , chiarezza senza mai esser aggressivo Tziganov al violino è morbido ed allo stesso tempo incisivo , forse Gilels picchia forte (in alcuni passaggi)ma ci stà.
Il timbro ed il suono è quello tipico , luminoso , del Quartetto Beethoven , i tempi sono tendenti al veloce , ma non te ne accorgi.La viola , Borisovsky, nel secondo movimento è magica.
Ascolta l’andante con moto e capirai di cosa sono capaci , capirai cosa è esser lirici.
L’interpretazione dell’integrale dei quartetti di Beethoven da parte del quartetto B. rappresenta uno dei più grandi esempi felici di collaborazione fra industria discografica e musicisti , venne incisa nel finire degli anni 60 e l’inizio dei 70 , perciò il suono è buono.
L’opus 18 ci insegna come devono esser interpretati , con il cuore ed una grazia sconosciuta ai quartetti russi , sono chiari e trasparenti , ogni strumento è perfettamente udibile , altra loro grande caratteristica è la naturalezza con cui suonano , alcuni particolari sono cesellati in modo assai originale (primo movimento op18nr2)
Mi ricordano(ma forse sto scrivendo una ulteriore sciocchezza) il giovane Quartetto Italiano nelle sue prime incisioni per la Decca e la Columbia.
Equilibrio totale fra i movimenti veloci e quelli lenti , non esasperandoli in velocita virtuosistiche inutile ne in lentezze fori dal tempo,,,,
Più vado avanti nell’ascolto dell’opus 18 più mi rendo conto della “grazia” con cui interpretano i primi , classici al 100% , oltre alla gioia di poterli suonare , si amico mio si sente che suonano con gioia e non è poco.
Il timbro ed il suono è quello tipico , luminoso , del Quartetto Beethoven , i tempi sono tendenti al veloce , ma non te ne accorgi.La viola , Borisovsky, nel secondo movimento è magica.
Ascolta l’andante con moto e capirai di cosa sono capaci , capirai cosa è esser lirici.
L’interpretazione dell’integrale dei quartetti di Beethoven da parte del quartetto B. rappresenta uno dei più grandi esempi felici di collaborazione fra industria discografica e musicisti , venne incisa nel finire degli anni 60 e l’inizio dei 70 , perciò il suono è buono.
L’opus 18 ci insegna come devono esser interpretati , con il cuore ed una grazia sconosciuta ai quartetti russi , sono chiari e trasparenti , ogni strumento è perfettamente udibile , altra loro grande caratteristica è la naturalezza con cui suonano , alcuni particolari sono cesellati in modo assai originale (primo movimento op18nr2)
Mi ricordano(ma forse sto scrivendo una ulteriore sciocchezza) il giovane Quartetto Italiano nelle sue prime incisioni per la Decca e la Columbia.
Equilibrio totale fra i movimenti veloci e quelli lenti , non esasperandoli in velocita virtuosistiche inutile ne in lentezze fori dal tempo,,,,
Più vado avanti nell’ascolto dell’opus 18 più mi rendo conto della “grazia” con cui interpretano i primi , classici al 100% , oltre alla gioia di poterli suonare , si amico mio si sente che suonano con gioia e non è poco.
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|