Mengelberg.

Uno dei più fulgidi doni celesti a noi giunti,,,,,Direttore che crea,,ricrea l’opera che interpreta , mostrandocela in una maniera inedita,,,estremo al punto che oggi risulta un “marziano” disturbatore , in un mondo di sterili segretarie che prendono appunti e non li capiscono
,,,giganteggia,,,
Creatore in mezzo a gli stenografi.
Ogni cosa che ha diretto la ha forgiata di nuovo , ricreandola , rendendola suono espressivo.

,,,,, già dall’inizio capisci che se di fronte ad un capolavoro interpretativo,,il fraseggio e la dinamica , gli archi così particolari , ed i fiati? stupendi , non hai un secondo per annoiarti , ma ascolti ed esclami,,,senti qua? e la?
i pizzicati,,,gli ottoni,,,c’è la forza e allo stesso tempo la delicatezza.Ascoltando ti vengono all’orecchio le mediocri esecuzioni odierne dei pipponi dell’HIP,,,,quelli che suonano senza,,,,anima,,,vibrato,,,,colori,,,dinamiche,,,,senza umanità,,,inumani sul podio.
In questa 9 di M. puoi ascoltare una sorta di movimento , che non saprei descriver meglio di,,,,spirituale,,,,una forza primigenia ,,,una congiunzione con gli antichi Maestri,,,e scrivo dei compositori,,,una sorta di simbiosi,,,,come se sul podio ci fosse,,,a dirigere una sorta di reincarnazione di Schubert,,,,andante con moto,,,ancora delicatissimo e,,,virile,,,,una danza,,,dove c’è l’uomo e la donna.
M. è uno scultore di suoni,,,,la sua bacchetta è un martello con cui crea nuove opere,,,,tridimensionali,,,,riesce ,,,ascolta al minuto 3:25 ,,a trattenere per poi rilasciare,,,4:25 ,,,la frase bellissima degli archi,,,,,,un mago.

allegro ma non troppo,,,,,c’è tutto quello che deve esserci nell’intro,,fiati meravigliosi,,,archi che sembrano,,,viennesi,,,,ed un fraseggio sempre originale,,,alla Mengelberg🦻,,rubati,,,rallentando ed accelerando,,mai un tempo ed una dinamica ,,monocorde alla toscanini,,,,
L’Adagio,,,,ancora beltà infinite,,,,Gigantesco,,,che archi,,,,luminosi,,,(chissà magari si riesce a vedere anche il,,,,nero infrastrutturale,,,,),,,una capacita di saper raccontare,,,recitare e creare,,,,usando tutti i mezzi che ha a disposizione,,,ma uno su tutti,,,,che manca oggi,,,,,il cervello.
L’allegretto è,,,proprio grazioso.
E l’allegro con spirito?,,,una maestria di equilibri e fraseggi originali alla M. ,,,fai una cosa,,,ascoltalo di seguito due volte,,,e capirai meglio,,,anche il,,,banale,,,,rubato finale.

La 3 , più vado avanti negli ascolti Brahmsiani di M. più noto delle similitudini con Furtwangler,,,,le direzioni delle sinfonie sono differenti,,,ma uno spirito comune hanno,,,la capacità di saper raccontare la partitura come nessun altro , riescono a pervadere tutto quello che dirigono di uno spirito ultra umano,,,una sorta di segno culturale che parte dal Palestrina e comprende tutti i compositori ,,,Kultur ,,,
per rendersi conto di quello che separa questi giganti,,,,dal nostro misero oggi,,,,
basterebbe ascoltare e confrontare 2 minuti di qualsiasi dattilografo moderno con questi due dinosauri del passato,,,ci si renderebbe conto immediatamente del divario incolmabile che separa la Kultur dalla civilizzazione.

La 1 ,,,stesso discorso delle altre,,,,basta solo l’intro ,,,capisci che siamo di nuovo immersi nel mondo dell’invenzione,,,,non è drammatico alla Furtwangler,,,,è al tempo lirico e virile,,,non eccede mai ,,,,l andante moderato è un quartetto,,,per fiati ed archi,,,che sono chiari,,luminosi,,,,d’oro,,,il fraseggio è veloce puntuto,,per poi aprire alle distese liriche.

,,,,,è un condensato di virilità educata,,,ci porta,,questa interpretazione,,in un mondo che non esiste più,,,,in un mondo dove i direttori scolpivano il suono,,lo rendevano materico,,,di una realtà talmente plausibile che anche la pallida ombra che rappresenta la registrazione,,,,fà paura per quanto è,,,viva.
Il finale del primo movimento,,è furia calma.Il Larghetto è amabile,,con il tipico fraseggiare degli archi,,,,di M. con il Concertgebouw

Nel 2021 è uscito un bel cofanetto di 31CD dal titolo “The Art Of Willem Mengelberg with the Concertgebouw Orchestra” edito dalla Scribendum.
Nell’insieme le rimasterizzazioni hanno un suono ben bilanciato nelle dinamiche, ma meno profondo diminuendo così il suo aspetto vivido… in poche parole una rimasterizzazione più attenta agli aspetti razionali che emotivi.

Come introduzione a Mengelberg ed a questo cofanetto mi servirò di un bel saggio di Richard Osborne pubblicato (in italiano) nel sito “Mozart2006” il 25/08/2010.
Di seguito vi lascio il link dove poterlo leggere.

https://mozart2006.wordpress.com/2010/08/25/willem-mengelberg/