Koeckert Quartet

Integrale dei quartetti di Beethoven






Alcuni LP del K. mi trovarono e si fecero acquistare parecchi anni fa , li comprai a scatola chiusa e fui fortunato.Ne ho un ottimo ricordo.

L opus 18 è tutta molto equilibrata , il loro suono e cazzuto ma aereo , leggero è lo spirito dei primi quartetti?
Può sembrare una interpretazione per l’appunto leggera , ma non è cosi , nel Adagio del qt. Op 18 nr.1  trovi i prodromi di quello che avverrà e quello che lo distingue dagli altri.
Opus 18 nr 4  nel Andante Scherzoso,,,presenta particolari e fraseggio originali.
Il violino di Rudolph K. è tagliente ma mai aspro , l’ esposizione degli altri strumenti è sempre chiara e musicale .
Il quartetto tende ad avere un suono tendenzialmente molto trasparente , si comprendono tutti e quattro gli strumenti.
L intro del opus 18 nr 5 e fraseggiato con dolcezza e tempi giusti(lenti) direi cesellato , il Menuetto è talmente bello che se hai una femmina a portata,,,puoi ballarlo.
Debbo pure dire che tutta l’opus mi lascia dubbioso(come molte altre interpretazioni,,,,) ma forse sono io che cerco un qualcosa che neanche io sò.

Opus 59 nr 1 è un altra storia , sembra che qui abbiano inserito la quinta(non per i tempi , che sono spediti ma non velocissimi , ma per la qualità dell’interpretazione) Nell’Adagio molto e mesto,,,,sono espressivi , chiari , senza mai esagerare , il loro suono è sempre sul versante spigoloso,,,,ma questa è una eccellente interpretazione.
Opus 59 nr.2 nell Allegro hanno sempre quel suono tagliente , potremmo scambiarlo per un quartetto moderno(alla Hagen) , ma poi sorprendono per la varietà dei tempi,,,che sono veloci e compatti , ma mai precludono la chiarezza del dialogo tra essi.A volte il primo violino è di una cattiveria espressionista(mi ricorda un concerto del Berg) , insomma un Beethoven cazzutissimo.
Molto Adagio .....come prosegue la dicitura,,il K. lo tratta con “molto di  sentimento”
ma con un suono(primo violino) mai morbido , sempre , forse , un pò sopra le righe?
Ma il contrasto con gli altri strumenti che lo accompagnano è impressionante , a volte sembra un urlo disperato , per poi calmarsi e continuare il dialogo con dinamiche simili a gli altri strumenti.
L’Opus 59 nr 3 è ancor meglio , forse il mio orecchio si sta abituando al loro modo di suonare,,,

L’Opus 74 è di una compattezza granitica , il K. ama suonare non baloccarsi con la metafisica o con belletti ingannatori.
Dove devono cantare,,cantano,,,,andar veloci,lo fanno,,rallentare idem,,,mi ricordano l Amadeus per il suono scarno , ma il K. è più “cattivo” , maschio.
Opus 127 , più si va avanti meglio suonano , le loro caratteristiche rimangono invariate , ma credo che questo quartetto lo abbiano suonato molte volte,,,
Adagio , ma non troppo,,,,,è il momento migliore.
Opus 131 , non dico che sembra una interpretazione di un altro quartetto,,,
Forse è voluta?
il loro caratteristico suono è qui ammorbidito.Il primo violino è meno tagliente , il suo suono ha una mestizia che ti prende allo stomaco.
L’Allegro molto vivace me lo aspettavo cazzuto , invece è morbido( on fraintendere rimane pur sempre il K.) per nulla tirato via , direi mesto e poco vivace.
L’Allegro moderato è molto moderato , una meraviglia d’esposizione , piena di sentimento, calma ed espressione , mai forzata.(l’unica esagerazione è la serie dei due pizzicati consecutivi)
Capolavoro assoluto interpretazione di una naturalezza sublime.
Al momento è l’interpretazione migliore fra i quartetti ascoltati.

Quando vidi che in giappone esisteva questa integrale , mi diedi da fare per comprarla , memore di ascolti fatti molti anni prima , come scrivo all’ inizio , il ricordo era ottimo , ma devo dire che fino all Opera 131 , non ne ero rimasto particolarmente entusiasta , una interpretazione estremamente incazzata , dura , tedesca(pure se sono boemi)
Opus 132 , come la op 131 , il K è trasfigurato dagli ultimi quartetti di B.
posso solo dire bene di questa interpretazione , se proprio devo trovare qualcosa che mi infastidisce(ma ?) è alcuni fraseggi e tempi, ma sciocchezze.(poi alla fine l’orecchio si abitua,,)
In questa int. non c’è alcun compiacimento , nessuna ricerca di suoni metafisici , solo una semplice concretezza senza alcun fronzolo,,un Beethoven Spartano.
Opus 135 L’Allegretto sembra scritto per il K. , che torna cazzuto(ma controllato) , il resto procede ad ottimi livelli.

Finisce con questi due quartetti l’integrale del K. , non poteva finire meglio di cosi , tutte e due le interpretazioni sono capolavori a cui io nom aggiungerò nessun mio commento scritto.
L’ integrale devo esser sincero , pur avendo delle vette interpretative eccellenti è composta perlopiù da buone int. , non posso consigliarla come indispensabile , ma gli ultimi qt dall’op 95 sono fenomenali.

Hanno mai suonato Mozart o Haydn?