Pollini è inutile

Opus 109 ,,, il Gesangvoll è suonato svogliatamente
qualcosa di carino nelle variazioni VI ma non basta,,,
non capisco lo scopo di questa esecuzione
Opus 110 ,,, Ci sono pianisti che con gli anni affinano le loro interpretazioni,,,,
in vecchiaia tutto fluisce con tempi lenti,,,,un pò quello che succede da piccoli
Il tempo quasi si ferma,,,,
ci sono poi i vecchietti inconsapevoli del passare del tempo,,,
portano la catena d’oro al collo e si sono comprati la decappottabile ,
vestono attillati e mostrano il petto,,,,al ridicolo
credono di “rimorchiare” ,, pensano di aver fascino , cultura , non si rendono conto
che non esistono senza il contorno che gli hanno creato
Ombre di quello che furono,,,se furono mai qualcosa
Rivoluzionari che non hanno mai rivoluzionato nulla , solo rotto i coglioni agli operai che
lavoravano nelle fabbriche eseguendo musiche che neanche loro capivano.
Degna fine di chi invecchia male , ed ha vissuto peggio.
Opus 111. Amico lettore se vuoi te la ascolti,,,io non ho tempo da perdere.

Eh...che dire? Concordo....preciso, pulito, ottime esecuzioni si....ma algide, senza emozione, non mi suscita nulla, non me lo ha mai suscitato, nè in disco, nè le 2 volte che lo ho ascoltato dal vivo...bello come un Guido Reni (magari! ma manco ad essere sinceri), ma le emozioni te le regala un Rembrandt.

L’ interpretazione tenta di rimane granitica,,,come se non fossero passati 50 anni,,,la vecchiaia non ha portato con se la saggezza,,,,ma la classica recrudescenza del giovane invecchiato male.
Una sorta di progressismo all’inverso,,,un pò come quei vecchietti che si ostinano ad uscire con lo spider e la camicetta aperta per mostrare l’oro che luccica,,,,che pena.

Ps sincerità vuole che scriva che l’Adagio gli riesce sempre bene,,,,,ma,,,,