Maurizio Pollini
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Maurizio Pollini
In questa intervista Pollini ci racconta le sue esperienze ed impressioni nell’ambito musicale.
Intervista del 2014
https://www.youtube.com/watch?v=kW0ogdrIfdI
Intervista del 2014
https://www.youtube.com/watch?v=kW0ogdrIfdI
Giordano- Messaggi : 63
Data di iscrizione : 26.12.21
Pollini parla di Beethoven
Intervista a Pollini nella quale parla di Beethoven (inizialmente anche di Karl Böhm), essa è accompagnata nella prima parte da frammenti dei concerti per piano e nella seconda parte invece dalle Variazioni Diabelli.
Giordano- Messaggi : 63
Data di iscrizione : 26.12.21
Concerto a Londra nel 1973
Concerto dal vivo del 13 aprile 1973.
Maurizio Pollini suona Beethoven (le sonate op.109 e op.111) e Schubert (la sonata D. 959).
Convincente l’interpretazione della sonata n.30, op.109, bello come suona il primo movimento (Vivace ma non troppo), ma è nel secondo movimento che raggiunge il suo apice interpretativo: nel Prestissimo (al minuto 3:22 del concerto) si è in un vortice di forza e severità… esaltante!
Il terzo movimento (al minuto 5:46) è quello meno riuscito, in particolare nei passaggi più lirici… comunque sempre di buona qualità.
La sonata n.32, op.111, è un’altra bella interpretazione soprattutto nel primo movimento (Maestoso – allegro con brio ed appassionato), energico con accentuazione degli aspetti drammatici ed eroici… il giovane Maurizio Pollini ha il fuoco dentro.
Nella prima parte dell’Arietta (al minuto 26:00 del concerto) egli appassiona di meno rimanendo più sul versante della “descrizione”. Nella seconda parte invece, quando il brano si fa più brillante (intorno al minuto 32:00 del concerto), ecco che Pollini si coinvolge maggiormente ed il brano ricomincia a decollare a livello qualitativo.
In questo concerto Maurizio Pollini suona con vitalità, grande senso del ritmo e suono pieno; bella la sua visione delle sonate nell’insieme…
Se devo “fare il pelo” all’interpretazione delle due sonate di Beethoven, a volte si perde qualche dettaglio dell’opera al suo interno rimanendo più distaccato emotivamente, questo accade soprattutto nei momenti più lenti… e nelle sfumature più delicate… qui è meno efficace.
Per quanto riguarda l’interpretazione della sonata di Schubert andrebbe fatto un discorso un po’ differente rispetto a quelle di Beethoven, ma per non dilungarmi troppo lascio a voi le considerazioni .
Buon ascolto.
L’incisione non è buona (fruscii, a volte interferenze o pseudo “echi”) però ciò non toglie il piacere di ascoltare questo concerto dal “vivo”.
Di seguito il link del concerto.
https://www.youtube.com/watch?v=C4jf7lO4M_4
Maurizio Pollini suona Beethoven (le sonate op.109 e op.111) e Schubert (la sonata D. 959).
Convincente l’interpretazione della sonata n.30, op.109, bello come suona il primo movimento (Vivace ma non troppo), ma è nel secondo movimento che raggiunge il suo apice interpretativo: nel Prestissimo (al minuto 3:22 del concerto) si è in un vortice di forza e severità… esaltante!
Il terzo movimento (al minuto 5:46) è quello meno riuscito, in particolare nei passaggi più lirici… comunque sempre di buona qualità.
La sonata n.32, op.111, è un’altra bella interpretazione soprattutto nel primo movimento (Maestoso – allegro con brio ed appassionato), energico con accentuazione degli aspetti drammatici ed eroici… il giovane Maurizio Pollini ha il fuoco dentro.
Nella prima parte dell’Arietta (al minuto 26:00 del concerto) egli appassiona di meno rimanendo più sul versante della “descrizione”. Nella seconda parte invece, quando il brano si fa più brillante (intorno al minuto 32:00 del concerto), ecco che Pollini si coinvolge maggiormente ed il brano ricomincia a decollare a livello qualitativo.
In questo concerto Maurizio Pollini suona con vitalità, grande senso del ritmo e suono pieno; bella la sua visione delle sonate nell’insieme…
Se devo “fare il pelo” all’interpretazione delle due sonate di Beethoven, a volte si perde qualche dettaglio dell’opera al suo interno rimanendo più distaccato emotivamente, questo accade soprattutto nei momenti più lenti… e nelle sfumature più delicate… qui è meno efficace.
Per quanto riguarda l’interpretazione della sonata di Schubert andrebbe fatto un discorso un po’ differente rispetto a quelle di Beethoven, ma per non dilungarmi troppo lascio a voi le considerazioni .
Buon ascolto.
L’incisione non è buona (fruscii, a volte interferenze o pseudo “echi”) però ciò non toglie il piacere di ascoltare questo concerto dal “vivo”.
Di seguito il link del concerto.
https://www.youtube.com/watch?v=C4jf7lO4M_4
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