Beth Levin in cima alle Goldberg

Le Goldberg della L. sono illuminanti come solo Gould e pochi altri son riusciti a darci,,,,
ogni Variatio è meticolosamente studiata ma senza perder in naturalezza,,,nei tempi nelle dinamiche e nel timbro,,,il tutto è piegato alla servitù dello spirito Bachicco.
I tempi son vari ed indicati dalle singole variazioni,,
in alcune di esse emergono degli abbellimenti talmente perfetti che li avrebbe potuti scriver Bach
Ascolta la 4 var. lenta e cadenzata in contrasto con la successiva 5 dove succedono cose strabilianti.
Più ascolti la L. più ti rendi conto della siderale distanza che vi è con altri blasonati interpreti di ieri ed oggi,,,quelli che fanno bene solo l’Aria e qualche variazione ed il resto lo risolvono correndo perlopiù,,,,la L. si distingue per la gioia interpretativa(non basta) ma anche per una levigatura sovrumana di ogni particolare rendendo le Goldberg quello che sono,,,una vetta inarrivabile.
I ritardando della 10,,,,come a trattenere la bellezza per qualche secondo in più in modo da evidenziarla…e la Variatio 20 ti fa rimanere senza parole
La venticinquesima montagna che a scalarla spesso ci si annoia annoiando chi ti ascolta,,,riesce perfettamente a render pienamente quello che deve esser,,,una summa di espressione mista ad altri ingredienti segreti,,,che se non fossero segreti tutti saprebbero cucinare la 25.
La 28 è un altra sorprendente sorpresadimostrazione dell’acutezza interpretativa che contraddistingue il genio.
Il Quodlibet è un Corale,,,tratto da una Passione o da una Cantata?
Ps sorprendente che la Levin sia ancora una sconosciuta