Jean Max-Clement 6 Soli per cello
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Jean Max-Clement 6 Soli per cello
Trovai questi due LP parecchi anni addietro a Porta , prima che divenisse un ring.
Non avevo mai sentito ne letto nulla di questo cellista , ma il prezzo era talmente basso che non potevo non comprarlo , anche se l etichetta (Oiseau Lyre)era foriera di assurdità filoillogiche.(Ma gli anni 60 facevano ben sperare)
Come capita spesso quando cerchi un qualcosa di desiderato , ne rimani deluso , al contrario quando non cerchi e non conosci quello che hai comprato la sorpresa è quasi sempre positiva.
Fù cosi , i soli erano magnifici .
Considerando l’epoca in cui furono incise(1958) ancora non esistevano le “ nuove” visioni odierne , ma solo i violoncellisti “ classici” , erano Soli di impostazione molto originali.
Clement mi illuminò con il suo fraseggio , il suo portamento ed il legato , i tempi inusualmente lenti , l espressività mai urlata(Starker ) ma sempre formata da un cesello sonoro di una bellezza mai ostentata e fine a se stessa.Le frasi , sempre declamate senza alcuna retorica , ma sempre piegate alla volontà del dialogo interno alle composizioni.(non esisteva ancora il “famolo strano” )
Il legato con cui univa tutte le sue meraviglie,,,era la cigliegina sulla torta.
Pur non arrivando al sommo Spartano Mainardi , Clement aveva delle caratteristiche che me lo facevano assimilare a lui.
Come appareve , con i Soli , così scomparve nel nulla.
Provai all epoca a rintracciare altre sue registrazioni , informazioni , ma non trovai mai nulla , oggi a parte le ristampe(CD e LP ) che gli danno il suo posto d onore nei grandi interpreti Bachiani , nulla risulta .
Non mi voglio dilungare(non ne ho le capacità) su l ascolto di ogniuna delle Suites , ma vi segnalo l Alemande della 6 suite,,,,
sublime.
Non avevo mai sentito ne letto nulla di questo cellista , ma il prezzo era talmente basso che non potevo non comprarlo , anche se l etichetta (Oiseau Lyre)era foriera di assurdità filoillogiche.(Ma gli anni 60 facevano ben sperare)
Come capita spesso quando cerchi un qualcosa di desiderato , ne rimani deluso , al contrario quando non cerchi e non conosci quello che hai comprato la sorpresa è quasi sempre positiva.
Fù cosi , i soli erano magnifici .
Considerando l’epoca in cui furono incise(1958) ancora non esistevano le “ nuove” visioni odierne , ma solo i violoncellisti “ classici” , erano Soli di impostazione molto originali.
Clement mi illuminò con il suo fraseggio , il suo portamento ed il legato , i tempi inusualmente lenti , l espressività mai urlata(Starker ) ma sempre formata da un cesello sonoro di una bellezza mai ostentata e fine a se stessa.Le frasi , sempre declamate senza alcuna retorica , ma sempre piegate alla volontà del dialogo interno alle composizioni.(non esisteva ancora il “famolo strano” )
Il legato con cui univa tutte le sue meraviglie,,,era la cigliegina sulla torta.
Pur non arrivando al sommo Spartano Mainardi , Clement aveva delle caratteristiche che me lo facevano assimilare a lui.
Come appareve , con i Soli , così scomparve nel nulla.
Provai all epoca a rintracciare altre sue registrazioni , informazioni , ma non trovai mai nulla , oggi a parte le ristampe(CD e LP ) che gli danno il suo posto d onore nei grandi interpreti Bachiani , nulla risulta .
Non mi voglio dilungare(non ne ho le capacità) su l ascolto di ogniuna delle Suites , ma vi segnalo l Alemande della 6 suite,,,,
sublime.
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