Brahms violin concerto

In questo concerto per violino (come anche in alcune altre opere di Brahms) sento anche l’amore per il mondo “femminile/materno”. ‘Quando dici al pari dei vecchi maestri se non superarli’... mi veniva in mente l’ultimo concerto che ho sentito quel giorno (soprattutto il primo movimento), con Oistrakh/Klemperer e l’intensità emotiva e drammatica che hanno messo, da brivido... e qui il paragone è perdente per l’accoppiata Skride/Oramo (aspetti drammatici attenuati) anche se la cadenza è fatta bene. Nel secondo tempo dell’accoppiata Skride/Oramo (mea culpa mi ero fermato al primo movimento in precedenza) l’orchestra sembra più di supporto al violino, una relazione più comprensiva e premurosa (orchestra più composta dove i fiati sono messi più in rilassato rispetto agli archi)... molto bella . Klemperer/Oistrakh sono più indipendenti non c’è questo rapporto di comprensione reciproca (è più il violinista ad essere influenzato dalle atmosfere dell’orchestra e quindi di comportarsi come gli eventi accadano)... Nel terzo tempo con il duo Skride/Oramo sembra addirittura che l’orchestra segua il violino come se quest’ultimo fosse a capo... dove le ombre e aspetti di tensione vengono attenuate e si accentua il carattere trionfante ... una festa ... rassicurante. Nella versione di Oistrakh/Klemperer c’è un rapporto più alla pari. Riassumendo: nel primo movimento se pur hanno fatto una interessante cadenza la coppia Skride/Oramo non si avvicina all’ottima esecuzione del duo Oistrakh/Klemperer. Sugli altri due movimenti del duo Skride/Oramo devo dirti grazie Carlo di aver puntualizzato, in quanto mi hai dato modo di ascoltarli... sono fatti bene e da una luce diversa ed originale che non mi disturba affatto, anzi. Il secondo movimento è il meglio riuscito dal duo Skride/Oramo.. very good. P.s. Questa volta l’ho ascoltata con delle casse e non con le cuffiette . Quando avrò più tempo lo scarico e me lo sento sull’impianto hi-fi Giordano ha scritto:

Analisi interessante ....ma Kogan kondrashin? X me fra i migliori in assoluto Ale ha scritto:

Kogan altro mostro... . ho parlato di Oistrakh e Klemperer perché era l’ultimo che avevo ascoltato recentemente dei grandi interpreti di questo concerto . Giordano ha scritto:

Per quanto riguarda il primo movimento del concerto per violino di Brahms (perché è quello che ricordo meglio), Klemperer insieme a Furtwaengler lì reputo i migliori a dirigerlo per interpretazioni ed equilibrio con il solista (in questo momento forse ho una preferenza più per il primo). P.S. Commovente come fa il secondo movimento Celibidache con Menuhin (peccato sono solo le prove). Giordano ha scritto:

Confermo che con Kogan/Kondrashin e una meravigliosa Philharmonia siamo di fronte alla interpretazione che afferma il Maestro, ossia A. C. R., sia per ciò che riguarda il solista che l’orchestra opulenta; un Brahms tzigano, romantico nel senso classico del termine, impetuoso che mai si lascia andare alla melanconia, all’abbandono, specialmente nell’adagio si nota una leggerezza nella versione con la Skride che nell’edizione con Kogan nn trovo. Stiamo parlando di una edizione ovviamente stratosferica figlia di quei tempi dove Brahms lo suonavi alla garibaldina. Certamente complice il vibrato che Kogan e i violinisti del passato usavano moltissimo come linea tecnica. La versione della Skride e’ molto lirica, meno rovente, molto più nitida e lucente rispetto al fuoco di Kogan, ma pur sempre calda ma nn rovente come con Kogan. Ale ha scritto:

Concordo che è un splendido Brahms letto in chiave “moderna”, anche se di moderno nn ha proprio un cazzo. Non è A.C.R. come esecuzione ma ha un bellissimo colore e una nitidezza spettacolare, senza tanti orpelli ma non troppo asciutta, e’ una esecuzione veramente bella Vorrei da ultimo sottolineare come ho ascoltato il Brahms suonato da Hilary Hahn con Neville Marriner, più della serie A.C.R., Sony, lei giovanissima. Marinner imposta il concerto alla maniera tradizionale mentre lei è già in nuce una interprete che pensa ad un Brahms più melanconico ma senza effusioni alla cazzo: insomma i due non si fondono bene, ognuno ha la sua idea del concerto di brahms (fermo restando che sono entrambe delle belle idee) come la Skride e Oramo, dove la simbiosi e’ totale e si giunge alla fusione del corpo e dello spirito. Comunque una esecuzione molto molto interessante nella diversità tra violinista e direttore Ale ha scritto:

Bella interpretazione con una bella energia... ma quella con Klemperer è di altro spessore (soprattutto il primo movimento). Giordano ha scritto:

Mi sembra una forzatura dire che questo concerto per violino sia stato pensato per un’interprete “ femmina”. In questo concerto ci sono momenti drammatici (con ombre di paura)/eroici, sofferenti (soprattutto nel primo movimento) e di entusiasmo/euforici (presente nel terzo movimento)..   È vero ci sono dei momenti anche “femminili “ (dolci, affettivi, soprattutto nel secondo movimento), ma lo metterei come un “ricordo/contemplare” il femminile/materno (che sono i momenti più commoventi del concerto) e non quindi identificarsi. Detto questo, sia il concerto interpretato da Neveu con Schmidt-Issersterdt che con Dorati per motivi diversi mi sono piaciuti... ma se dovessi dire qual è la mia incisione di riferimento del concerto per violino di Brahms non avrei dubbi nel dire che è quella con Oistrakh/Klemperer Giordano ha scritto:

In margine al concerto per violino di Brahms, sto ascoltando Heifetz più Szell e i newyorkesi, si tratta di un concerto dal vivo (con applausi alla fine del primo movimento!) è di una bellezza incredibile! ha scritto:

Grazie per la citazione di questa interpretazione (mi hai dato modo di ascoltarla)...bella, mi piace ... che musicalità ha Heifetz, che suono tira fuori da quel violino (...i suoi alti sono morbidi delicati, molto espressivi) ... e Szell bravo anch’egli ... c’è un bel dialogo tra loro...si sente un grande affiatamento tra loro... che rende tutto più coinvolgente. Forse l’unica pecca è sui tempi troppo veloci... ha scritto:

E poi per non farmi mancare altro...un’altra esecuzione pubblica (ma sti americani devono sempre applaudire a cacchio?) di Hubermann e Rodzinsky, altro capolavoro! ha scritto:

Ho capito che ti piace più l’Oistrakh degli anni 50, ma visto che è un concerto per violino ed orchestra, mi piacerebbe sapere da te anche un giudizio/confronto tra le interpretazioni dei direttori e l’intesa che hanno questi con il solista. Puntare il focus solo sul solista, se pur importante, è parziale .   ha scritto:

Ho trovato questa del 1944 di Huberman ... bella passionale ... che personalità sto ragazzo ... bravo pure il direttore ... grazie Carlotto per avermi fatto conoscere questo esecutore ... sfuggito dal mio radar . ha scritto: