Geoffrey Douglas Madge Aria con variazioni
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Geoffrey Douglas Madge Aria con variazioni
La prima volta che incontrai questo nome fu nel 1987(circa) l’integrale dell’opera pianistica di Busoni , se la memoria non tradisce venne stroncata dai soliti recessori italici.(all’epoca ancora gli credevo)
Poi il suo nome venne relegato nell’oscurità fino all’arrivo dell’Opus Clavicebalisticum,,,interpretazione che mise in secondo piano quella di Ogdon,,,
al che vennero i primi dubbi sulle capacità di M. , non era un mediocre ma un portento interpretativo,,,poi uscirono le Variazioni,,,,e qui casca l’asino mi dissi.
Devi sapere che le Goldberg di M. sono fra le cose illuminanti e stanno accanto ai capolavori interpretativi Bachiani (Tureck-Gulda-Ugorskaya-Gould-Yudina-Nikolayeva ecc)
La cosa che ti colpisce subito è la capacità di render intellegibile la mano sinistra(di solito relegata all’accompagnamento confusionaro) , le due mani diventano , le due parti del cervello sono di pari importanza , si fondono contrappuntandosi in un dialogo magnifico(ascolta la 13 Variatio)
Sorvolo sul fatto che M. usa un timbro sognante , tempi sempre giusti(in funzione di quello che sta suonando ha la capacità di renderlo al meglio) ed un controllo sovrumano su il tutto,,,,solo da poco ho capito da chi ha preso,,,,Del Pueyo il sommo Beethoveniano.
Basti ascoltare la Variatio 25 , si amico lettore , quella che in pochi riescono ad interpretare bene , a renderla noiosa 🥱ci vuole poco(penso alla Rana dal vivo a Roma qualche anno fa) , devi combattere con i tempi , le dinamiche e devi esser in grado di farla procedere senza impuntature o divagazioni(devi mantenere la concentrazione e farla mantenere all’ascoltatore) , devi saper recitare cum passio ma non basta devi aver oltre al cuore il cervello.
Poi il suo nome venne relegato nell’oscurità fino all’arrivo dell’Opus Clavicebalisticum,,,interpretazione che mise in secondo piano quella di Ogdon,,,
al che vennero i primi dubbi sulle capacità di M. , non era un mediocre ma un portento interpretativo,,,poi uscirono le Variazioni,,,,e qui casca l’asino mi dissi.
Devi sapere che le Goldberg di M. sono fra le cose illuminanti e stanno accanto ai capolavori interpretativi Bachiani (Tureck-Gulda-Ugorskaya-Gould-Yudina-Nikolayeva ecc)
La cosa che ti colpisce subito è la capacità di render intellegibile la mano sinistra(di solito relegata all’accompagnamento confusionaro) , le due mani diventano , le due parti del cervello sono di pari importanza , si fondono contrappuntandosi in un dialogo magnifico(ascolta la 13 Variatio)
Sorvolo sul fatto che M. usa un timbro sognante , tempi sempre giusti(in funzione di quello che sta suonando ha la capacità di renderlo al meglio) ed un controllo sovrumano su il tutto,,,,solo da poco ho capito da chi ha preso,,,,Del Pueyo il sommo Beethoveniano.
Basti ascoltare la Variatio 25 , si amico lettore , quella che in pochi riescono ad interpretare bene , a renderla noiosa 🥱ci vuole poco(penso alla Rana dal vivo a Roma qualche anno fa) , devi combattere con i tempi , le dinamiche e devi esser in grado di farla procedere senza impuntature o divagazioni(devi mantenere la concentrazione e farla mantenere all’ascoltatore) , devi saper recitare cum passio ma non basta devi aver oltre al cuore il cervello.
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