Igor Levit e Lang interpretano l’Aria con variazioni

Era un pò di tempo che provavo ad ascoltare l’Aria con variazioni di Levot ma mi bloccavo , troppo veloce.
Naturalmente era un mio limite ,  veloce lo è , ma ha un qualcosa che me lo fà amare , un pò come le prime Goldberg di Gould.
Fluiscono che è un piacere , con tanti piccoli particolari che ti fanno dire,,,,,oh
l’interpretazione è vigorosa , maschia , se sente che sà sonà , non è il mio piatto preferito , ma se fà magnà con gusto.
La metto vicino all’interpretazione di Lang (quella live che la studio devo ancora ascoltarla) pur essendo differente ha lo stesso fine , raccontarci l’ego dei pianisti ,,,
L. è più vario e contrastato sia come tempi che come dinamiche , è meraviglioso il suo suono come anche alcune sue scelte interpretative ma,,,,,
la visione globale manca.
Intendiamoci è una ottima interpretazione , come pure quella di Levit , ma superficialmente bella come può esser una playmate.
In esse sono presenti spunti encomiabili di virtuosismo ,,a volte è piacevole.


Ps. una piccola postilla su Lang , credo che sia il pianista più inguardabile di sempre , dovrebbe suonare dietro un paravento o smettere di fare quelle facce simil ispirato alla arcuri(l’attrice{se fa per dire}, anche se non serviva specificare ,visto che pure l’altro risulta una cagna)