Evelyne Crochet interpreta il Clavier

Altro nome semisconosciuto la Crochet , famosa lo fù per una integrale pianistica di Faure (anni 60), ma solo fra gli addetti(a de che?)
Compattezza e fluidità , suono pianistico bello ma mai piacione , legato , un vero legato , tempi giusti(significa non correre e neanche addormentarsi) dinamiche dove non si supera mai il mezzoforte(sarà?) mano sinistra titanica, note basse belle corpose e mano destra anch’essa di un corpo inusuale(fuga 849 a cinque voci)
Ascolta come inizia il preludio 852(a tre voci), con che corpo , per poi passare al cesello pianissimo e ritornare accelerando ad un suono differente con un pò di corpo in più .Stupendo il fraseggio e le dinamiche , un altro mondo di bellezza contenuta(i giapponesi direbbero iki , una bellezza che non si mostra,,,,,non ne ha bisogno)
La fuga altrettanto strana
La Fuga 854 mai sentito una linea di basso così chiara e corposa , talmente distante dall’altra mano per timbro sonoro.
Come risolve il preludio 855, senza correre , i timbri delle due mani sono magnifici , avrai capito ascoltandolo cosa significhi avere “stile” il rallentando prima della fuga è un capolavoro , coma anche la fuga.
Più vado aventi e più mi rendo conto che siamo alla presenza di una interpretazione assoluta.
In ogni preludio e fuga la dizione è originale , studiata , mai d’effetto.
Non c’è un secondo in cui si perde la concentrazione o peggio ancora di noia.
Un ottimo Clavier.