Sesto Bruscantini: buffo...non solo!

Sesto Bruscantini non aveva chissà che voce, non aveva la bellezza di un timbro baciato da Dio (tipo un Bastianini, un Protti, un Sereni.....quanti baritoni eccellenti avevamo fra gli anni 50-70, per non parlare di Taddei e lasciamo stare la "Callas" dei baritoni, ossia il mitico Fischer-Dieskau, o un MacNeil dal superbo accento, gli svettanti acuti e certe nuances disegnate magistralmente) ma aveva l'intelligenza, la tecnica, la dizione, l'interpretazione, il senso della parola, l'accento che mancava a molti baritoni-bassi della sua epoca che invece cantavano tutto forte. Sia chiaro, Bruscantini gli acuti li aveva (non come certi baritoni afoni di oggi), un registro acuto che era esteso, centri ben timbrati e registro grave notevole, ma le sue peculiarità erano il fraseggio, l'accento, il particolare, il gusto scenico. Molti lo identificano solo con i personaggi buffi, quali Figaro di Rossini o del Barbiere, o Dandini in Cenerentola, o Fra Melitone in Forza, o Don Pasquale; invece, i suoi capolavori sono i ruoli seri, come il Rodrigo nel Don Carlo o il Simon Boccanegra, a parte il magistrale Leporello, senza eguali.
Vorrei segnalare la prossima uscita (si tratta di una ristampa aggiornata) di un libro sul grande Bruscantini, a cura di Andrea Foresi, autore di un volume fondamentale su questo grande artista nel prossimo autunno.

Consiglio questo cd Bongiovanni, ristampato da qualche anno.