Beethoven buon compleanno

L’interpretazione di Ansermet della settima di Beethoven l’ho trovata formalmente corretta, ma l’avrei preferita con più pathos. le sinfonie interpretate da GL Jochum (quelle che ho ascoltato sono 5,7 e 9) sono in generale come dei bei quadri (disegno e colori) bidimensionali che mancano di profondità e respiro... non so se questo dipenda dal direttore o dall’orchestra Giordano ha scritto:

Ripeto: ascoltate Scherchen esecuzioni con orchestra Svizzera Italiana.....e poi mi diteGermano ha scritto:

Per me i Kleiber ( Eric e Carlos) sono entrambi bravi Paolo ha scritto:

Ma allora non puoi dire quello bravo,,, perché così uno potrebbe intendere che l’altro non lo è. PAOLO ha scritto:

Eppero’ io rimango in area Scherchen.....e non trovo “metronomica” la sua dizione, che’ anzi è ricca di una elasticità assai seducente e tutt’altro che austera.....nel primo movimento della IX è poi assolutamente incredibile la capacità di rendere ognuna delle diverse voci, quei fugati...e così il secondo movimento (sempre IX) è naturalmente possibile che vi siano tagli (magari più di un ritornello) bisognerebbe controllare la partitura (il nostro aveva questo vizio) e con tutto ciò.....lo considero un riferimento vero. Germano ha scritto:

[27/5, 00:35] giordano Cal: Parlerò brevemente di due Esecuzioni della Nona suggerite da Germano: Furtwaengler (1942) e Scherchen (1965). Nella Nona diretta da Furtwaengler vi è una Tensione emotiva... paura, nostalgia, forza, coraggio, dramma .... commovente... ogni orchestrale suona mostruosamente bene sembrano si siano incarnati nella Musica... ti portano totalmente in un’altra dimensione ...raramente ho sentito un’interpretazione di tale elevatura. La nona diretta da Scherchen tende ad attenuare gli aspetti drammatici/emotivi mettendo più in risaltano gli aspetti più analitici/mentali... Il secondo movimento è quello che gli è riuscito meglio , molto bello come fa sentire voci dell’orchestra (avrei preferito solo che avesse messo più in evidenza i timpani)... terzo movimento è forse il tempo meno riuscito anche per l’eccessiva velocità con cui affronta l’adagio molto e cantabile. Nell’insieme l’interpretazione di Scherchen è una interessante esecuzione. Quella di Furtwaengler è di un’altra categoria (per merito soprattutto di quest’ultimo che si è superato in questa interpretazione... e non era facile visto la sua elevatura). [27/5, 00:40] giordano Cal: Ascolterò domani la sesta di Beethoven eseguita da Scherchen (suggerita da Germano che non conosco) confrontandola con quella di Walter (che reputo attualmente quella di riferimento). Giordano ha scritto:

Germano Zampa: Vi suggerisco una IX che per me è il vero riferimento: Fricsay! Provate
Soprattutto il terzo movimento Germano ha scritto:

Con un curiosissimo rallentando alle ultimissime battute del finale!!! Mengelberg è lui quello di cui parlavo ha scritto:Germano

Ascoltando la Nona (e non la nonna) di Beethoven eseguite da Abendroth, Mengelberg e Fricsay ... mi è piaciuta di più quella di Abendroth (propenderei più per la versione del 51, l’altra che mi piace 53), che intensità emotiva (ricorda quella di Furtwaengler), una cosa che non mi convince di questa magnifica interpretazione è la soprano Laux. Giordano ha scritto:

La quinta di Beethoven fatta da Mengelberg con la Royal Concertgebouw Orchestra (1937) è una grandissima interpretazione... originale ed efficacissima... che classe. La quinta è una di quelle sinfonie apparentemente di facile approccio, in realtà non lo è... Sicuramente Mengelberg del ‘37 è uno dei riferimenti assoluti ... Giordano ha scritto: