RYAN CARTER

Mi lascia senza fiato la sonata per violoncello e pianoforte,,,,,
che oggi non può ne vuole chiamarsi cosi,,,ma solo,,,
Break,,,,completamente scollegata dalle “vecchie forme”,,,come anche le altre composizioni di C.
indescrivibili con i consueti canoni,,,,ma stranamente distanti dalle avanguardie serialiste e dodecafoniche ed anche post,,,qui non c’è la sola ricerca del suono,,,,bensì altro.

Percepisci chiaramente l’onestà dell’espressione che è alla base di tutta la musica classica o se vuoi seria🧐,,,la forma classica è distrutta ma mantenuta in altre forme,,,,
moderne,,
i due strumenti procedono scollegati e contrastanti , costruiscono una forma melodicadove il violoncello crea una sorta di base dove il pianoforte è solista,,,picchia ed il cello si lamenta
Un capolavoro.

Sono sei pezzi per differenti strumentazioni,,,,,potrebbero esser tranquillamente scambiati per sei composizioni di differenti autori,,,,significa una capacita ,,una potenza espressiva notevole che poggia non sul ripetere schemi ben consolidati ma semplicemente non fermarsi nel mainstream che vivacchia sul copiare quel che si è scoperto e li ha resi famosi,,,
come se Cage avesse composto per tutta la vita per il pianoforte preparato🥱,,,Carter spazia.

Tutte le sue composizioni sono in un movimento,,,tutte hanno un nome,,,,nessuna riporta la strumentazione in esso,,,,

Too many arguments in line 17 il terzo quartetto è una sorta di allegro barbaro moderno,,,una apoteosi di pizzicati ed altre follie sugli strumenti ad arco del quartetto,,una sorta di Grosse Fuge

When All Else Fails è una composizione ispirata da Cage,,,per due pianoforti e percussioni,,,,
ma non è astratta come quelle del maestro,,,è originale pur prendendo linfe vitali dal passato.

Il secondo quartetto Grip,,,non è solo una ricerca del suono,,,una nuova lingua ritmata sconvolge le caratteristiche classiche del saper dialogare fra i quattro,,,note lunghe e sostenute come fossero lamenti lancinanti ,,,gli strumenti son quasi solisti fino a ricomporsi in quartetto e morire assieme in una sorta di danza ritmica dove lo strumento ad arco è usato come fosse una percussione ,,percepisci il suono di un pianoforte immaginario.

Subito dopo il pianoforte si materializza in Errata,,,,pezzo che contiene i germi,,,spermatozoi,,,,di Weber Berg e Boulez,,,da cui nasce e si evolve,,,,ti lascia senza fiato come la seconda sonata🧐(di Boulez),,,mi rimembra anche la Winter meditation per capacita e profondità,,,espressiva e tecnica,,,,sembrano note scollegate,,buttate lì a casaccio,,,,hanno perso,,pur avendole in altre forme,,,,le strutture classiche,,,,in una sorta di continuità logica che ti pare evidente nei successivi ascolti,,,
ed io ne apprendo solo una parte,,,,,me mi rende felice.

On the limits of a system and the consequences of my decisions
per piano ed elettronica,,,,termina questo cd .