Harno detto ncourt

Fà un discreto cellista prima di iniziare la carriera di direttore d’orchestra(si fa per dire visto le orchestrine che dirigeva all’inizio) e massacrare tutto il Bach che gli capitò sotto tiro,,,
poi,,,prosegui portando le sue idee balzane nelle orchestre non filologiche,,, orchestre vere,,
Concertgebouw,,Wiener,,Berliner. 🥱,,,naturalmente io feci quello che di solito il saggio Romano consiglia,,,,”Non me lo inculai de pezza”,,,,ma forse sbagliai(a volte anche i saggi,,segano)
Dopo l’ennesima intervista , ad un solista famoso che considero molto , in cui sosteneva che Harno(per i nemici) era un grande direttore , mi vennero dei dubbi che sto , ora , cercando di levarmi,,,,,e quale metodo migliore se non ascoltare l’integrale delle sinfonie di B.
La Terza,,,iniziamo con una difficile,,,,manca il nervo,,,i cosiddetti,,,,coglioni(che oggi nessuno ha più,,,son diventati superflui,,,anzi,,,offendono,,,i senza,,,) ma possiede ,,la sua interpretazione,,
una trasparenza(che già altri avevano avuto decenni prima di H ) ed un garbo gentile,,,originale,,
il saper far ,,girare,,,gli archi,,,con poco vibrato,,senza farli suonare troppo scarni o stonati o addirittura come faceva lui stesso una volta.Certo risulta un B. in piccolo,,,ma è gradevole.
Fino ad ora l’interpretazione più azzeccata è la,,,Sesta,,,tutte le caratteristiche che sopra enunciavo sono qui presenti e rendo molto bene,,,,anche i tempi son frenati,,,,i fiati magnifici,,,
gli archi luminosi,,,,se proprio vogliamo trovarvi una pecca,,,,si evince ancora una sorta di peccato “originale”,,,nel fraseggio,,,,portamento,,,,nel procedere,,,,nell’assenza del saper,,o voler,,,vibrare,,,nello smussare,,forse troppo ,,,gli spigoli,,,quelli stessi che prima esaltava‍,,,
La Ottava,,,,ottima,,,,si delinea una integrale,,,,buona,,,,la cui caratteristica principale è,,,
la godibilità di un ottimo prodotto da,,,scaffale,,,,ma al momento ,,se cerchi B. devi guardare da altre parti.

Bruckner,,,,mancava solo lui,,,,la Nona,,,,inizia leggera e trasparente,,,Satz,,completamente sgrassata dalle incrostazioni,,,”Romantiche”,,,che la hanno fatta diventare grande(lo era già),,,nel primo movimento i timpani son,,,silenziati(quasi),,,,gli ottoni anche essi ridimensionati,,,non si deve ecceder,,,,eppure score bene,,,il bellissimo tema viene,,,disteso,,,,come avrebbe saputo fare,,,uno Schuricht,,,,bellissimi i fiati e gli archi,,,che non vengon risucchiati dai vortici degli ottoni,,,poi,,alla fine gli ottoni,,arrivano potenti nel finale.
Lo Scherzo,,,fra i pizzicati e le percussioni è ristabilito l’ordine,,,sembra quasi una vecchia,,”edizione”,,,di quelle storiche,,se pensiamo che il nostro ha perso molti anni per dirigere a cazzo il barocco,,,ci incazziamo,,,avesse non sprecato quegli anni,,,oggi sarebbe fra i grandi,,,
poi dopo aver iniziato,,bene,,,l’Adagio,,,eccede con un portamento sbarazzino di contrasto,,,quasi a portar via,, ,si riprende,,poco prima dell entrata degli archi,,,e degli ottoni,,,che non riesce ad enunciare la,,,fine del,,,,mondo sinfonia.
Non giunge mai ad analizzare in profondo,,,,ma rimane in superficie ,,uno smalto levigato che riflette se stesso,,,,,,,uno smalto sul nulla.