Igor Markevitch

Sono riuscito a metter le mani sul box a lui dedicato dalla Dg di 9 cd , non lo avevo preso all’epoca perché molte cose(credevo) di averle in Lp



La prima volta che lo ascoltai fu nella Sacre ai belli tempi dell’LP , si diceva che fosse nato per interpretarla,,,,infatti la sua interpretazione era,,,è fra le più interessanti, oggi mi tendo conto della grandezza di M. Indipendentemente dalla Sacre.
Noto con dispiacere che non tutte le incisioni monofoniche DG sono incluse nel box , mancano i Quadri di M. ,,la 4 di Schubert,,la sinfonia Fantastica,,la Messa K317,,Haroldo in Italia,,,Seconda e terza sinfonia di Berwald,,,,Les Coephores di Milhaud,,,,la sinfonia 5 di Honneger,,,,la seconda sinfonia di Bizet,,,L’ dedicato a R. korsakov,,,,se guardo bene forse trovo qualche altra misteriosa mancanza.

Il primo cd è dedicata a tre sinfonie di Mozart , ben dirette ma non trascendentali.

Il secondo cd comprende tre capolavori assoluti , la sinfonia concertante op84 di papà , un concerto per due flauti di Cimarosa e per ultima la terza sinfonia di Schubert.
La concertante ha 4 solisti strepitosi , il concerto di Cimarosa idem ed inoltre è un pezzo meraviglioso , da sentire la Berliner ,,sorprendente per chiarezza quasi,,,filologica .
La terza di S. è caratterizzata (come le altre interpretazioni)da il sua classico modo di procedere , spedito , potrei dire alla Toscanini ma forse è più giusto paragonarlo a Scherchen , pur essendo M. nettamente migliore.Nel suo modo di esser,,,”veloce” c’è una morbidezza che è sconosciuta agli altri due , non solo , ma vi è anche una sorta di libertà di respiro che rende piacevole l’ascolto.
La concertante di Haydn per quartetto è una meraviglia di contrasti fra le parti, l’orchestra Lamoreux è cazzuta e trasparente , l’esatto contrario delle esangui inter..se vabbè ,,,strimpellate filoillogiche.
Pensi che il vertice assoluto della concertante venga raggiunto nell’ andante , i quattro strumenti si parlano con gentilezza , ma nell’allegro con spirito si supera il sublime.
Il concerto per due flauti di Cimarosa è sublime come solo Mozart poteva esser.

Il cd 3 comprende Leonora III , buona interpretazione e la terza sinfonia , qui ascendiamo a livelli molto alti , oggi difficilmente raggiungibili.
In questa interpretazione c’è tutto , la potenza , la delicatezza , la trasparenza , in un raro equilibrio fra le mille sfumature , una interpretazione che appena è finità la rimetti e la riascolti con felicità.
M. ha una capacita di racconto che mette in risalto tutti i particolari , i fiati sono affiancati dagli archi in una amalgama che non li relega alla funzione di “ripieno”.
Il nerbo o meglio i coglioni , ci sono , si sentono senza esser predominanti , questa è una interpretazione virile.Trombe e corni , sono cazzuti.
M. ama passare dalla virilità di alcuni passaggi alla dolcezza di altri , stringe il tempo per poi allargarlo , un modo sapiente di recitare.(è quello che manca a certe interpretazioni che sono mosce o troppo impetuose o peggio ancora matronomiche )
La Marcia Funebre è scolpita.Lo Scherzo è un capolavoro di saggia virilità.
Il Finale è condotto magistralmente , forse uno dei più belli mai ascoltati.

Ps ora comincio a capire meglio l’interpretazione della Sacre da parte di M

Dopo la magnifica interpretazione della Terza non mi sarei mai immaginato che anche nella Sesta si potesse raggiunger livelli di eccellenza,,,,così è.
Il cd 4 contiene la 6 , Coriolano, Fidelio , Consacrazione ela Grande ov. Op115 , l’orchestra è;,Lamoreux Paris , da rimaner a bocca aperta
Anche nella 6 M. media magnificamente rendendo chiari sia gli archi che i fiati , usa tempi rilassati , alcuni passaggi sono talmente belli che anche qui vale la regola del secondo ascolto consecutivo.
Coriolano è forse il brano in cui più spesso si evince la mancanza di forza generatrice dei direttorini moderni,,,,🥱
Al contrari M. riesce come nelle altre interpretazioni Beethoveniane a coniugare i cocones alla amabilità , le sue letture sono un trattato su come si debba dirigere B. , idem per l’overture Fidelio , basta ascoltare l’incipit mano pesante in guanto di velluto.

Sul Requiem di Verdi non avevo alcun dubbio essendo un altro cavallo di battaglia di M. , spettacolari i cantanti,,,suono cazzutissimo.
La cosa che mi ha colpito sono i Quadri , suoni mai ascoltati , trasparenze nuove , strumenti che affiorano per la prima volta , delicatezze sublimi dove di solito trovi solo brutalità e fretta,,,,M. disegna un quadro sonoro di come si debba visitare un museo,,
con calma ed acume.