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Casals suona Bach

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Messaggio Da sordo Mer Set 23, 2020 11:26 am

Era un bel pò di anni che non ascoltavo i Soli di Bach per violoncello interpretati da Casals,,,,il ricordo non era buono , anzi mi avevano deluso , in particolar modo l’uso del fraseggio , pesante e volgare , ho curiosità di capire se qualcosa è cambiato(come in molte altre cose il tempo ci cambia,,,a volte in meglio ,,,spesso in peggio)

La prima suite è una interpretazione prettamente virtuosistica , ma qui non troverai nessuna capriola da circo , solo lo spartano , il monaco/suonatore che non si compiace per nulla del suo suono e del modo con cui affronta Bach.(incisione del 1939)


Se poi consideriamo Casals lo scopritore delle Suites , il pioniere da cui tutto è partito , quello che da zero ha forgiato la prima interpretazione,,,,gli scusiamo tutto.Era il 1890 e qualcosa quando si racconta , il giovinetto Pau comprò le partitura delle suites da un libraio , fino ad allora le suites erano considerate da pochi illuminati.Nel 1902 le esegui in pubblico , nel 1936 inizio a registrarle e terminò nel 1939,,,,,
La seconda la trovo una interpretazione più centrata , rimangono i tempi un pò veloci , e la spartanità del suono e delle sfumature.(incisione del 1936)

La terza , il Preludio è magnifico , veloce ma cesellato.Canta nell’Alemanda , anche se i tempi rimangono veloci.

La quarta potrebbe esser quella riuscita meglio se non fosse per la Sarabanda. (1939)

È sempre più evidente che questa interpretazione delle sei suites non è una edizione di riferimento ne può esser consigliata come seconda o terza scelta,,,ma deve esser conosciuta sola da chi abbia un interesse storico,,,,

La quinta e la sesta sono le due migliori interpretazioni delle suites da parte di Casals , la summa assoluta è la Sarabanda della sesta suite , un capolavoro.
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Messaggio Da sordo Lun Lug 03, 2023 11:37 am

Sono state le prime che ho ascoltato,,,,amate perchè conoscevo solo quelle,,,,
disprezzate perchè avevo conosciuto altre interpretazioni,,,abbandonate per molti anni,,,
oggi risorgono e,,,,,son differenti🤔,,,o lo son io🤗
La Sesta la inizia male(per me),,,ma la prosegue magnificamente bene,,,,la sua interpretazione rientra in quelle Spartane,,,,o se vuoi primitive,,,,dove conta più una certa dizione ed il “canto” che l’espressione dell’anima,,,devo dire che rimane un bel sentire,,,pur non amando certi accenti,,,,certe sottolineature,,,,un pò popolari,,,ma siamo di fronte ad un pioniere,,,colui che ha scoperto la vena d’oro,,,per gli altri.
La quarta inizia molto bene ,,,un misto di ritmo e cantabilità misurata,,,unico neo,,,forse,,,si arriva alla fine con il fiatone.
La Quinta poi,,,,inizia come la quarta,,,,con nerbo,,,,ma noto troppa tensione,,,mi rendo conto che C. non suona rilassato,,,o forse suona rilassato ma pone in ogni arcata una sorta di veemenza,,,quello che mi disturba è la mancanza di un filo comune,,,,una sorta di tratto di unione che collega ogni movimento della suite,,,e la rende un unico,,,in C. al contrario mi sembrano una serie di movimenti più o meno interpretati bene,,,ma non una visione uniforme.
Sorvoliamo sui pizzicotti nella Sarabanda🧐
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