Barton Pine interpreta le sonate e partite...e le sonate per cembalo

Bach sonata BWV1001 , l adagio è interpretato con uno staccato spartano che lo rende simile ad un respiro , il suono è scarno , ad un primo ascolto ti lascia perplesso,,,,poi prende a suonarti,,,in testa.
Continua e termina la sonata senza alcun compiacimento sonoro , ne nessuna ricerca del belletto , un Bach monacale.
Westhoff compose sei suite per violino solo molto tempo prima di Bach , la seconda venne pubblicata nel 1682 , la composizione è breve e bella pur non raggiungendo le vette innevate la sarabanda nella sua brevità è struggente.
La passacaglia di Biber è un capolavoro , uno dei pochi che si avvicina ai,,,soli,,,
di Bach , la Pine lo interpreta usando il suono scarno e cadenzato della bwv. 1001 , con la stessa profondità monacale di chi non deve di,,mostrare nessun virtuosismo ma solo lo spirito che è insito nei brani.
Il violino è un Gagliano del 1770 giunto a noi nelle condizioni in cui fu costruito , le corde sono in budello(sentirai che manca il ferro , ma il suono che esce da questo violino ha un qualcosa di magico , al contrario della maggior parte delle esecuzioni cosi dette filoillogiche)
La partita 1004 prosegue e termina questo cd nello stesso modo , interpretando in modo scarno , con poco vibrato , usando un fraseggio con un legato , anzi uno staccato.
Questo disco è intriso dello spirito dei compositori in esso suonati , la Pine incise successivamente  l integrale delle sonate e partite su un violino Guarneri del Gesù del 1742 usando quasto violino in modo”moderno” mantenendo l’uso dell’archetto barocco in tutte e due le edizioni, confrontandole  , hanno in comune nella assoluta difformità interpretativa, lo spirito Bachiano ,,,,
che rimane integro indipendentemente da quale prassi interpretativa o dal violino scelto.Due suoni differenti , l’interpretazione con il Gagliano tendente all aspro ma mai aggressivo , quella con il Guarneri(exSoldat) morbida ed austera , se dovessi scegliere fra le due preferirei quella con il Gagliano.

Le sonate per violino e clavicembalo sono una delle poche cose in cui non sono riuscito a trovare una interpretazione che mi sodisfacesse appieno,,,fino ad ora.
La P. le suona sul suo Gagliano , questo si uno strumento originale al 100% con corde in budello , usando una prassi ed una intonazione vicina a quello che si crede il modo d’interpretare dell’epoca.
Questo doppio cd è stato in predicato d’acquisto per più d’un anno , non sapevo decidermi , pur ascoltando qualche estratto, continuavo ad aver dubbi.
Alla fine mi son deciso(il prezzo era una offerta difficile da rifiutare)
La cosa che colpisce al primo ascolto è le dinamiche del violino , moderate ed integrate alla perfezione con clavicembalo.L’intelligenza interpretativa della P. le ha rese una cosa in cui il violinista fà un passo indietro e si mette a completa disposizione della musica e non di se stesso tendendo i pezzi meramente virtuosistici.
Ascolta il largo della 1018 siamo al limite dell’intonazione,,,,ma che serena bellezza, il timbro poi è magnifico.
Potrebbe apparirti pallosa , in special modo se hai nelle orecchie certe interpretazioni ferro e fuoco , ma sii paziente , dedicagli tempo , ne sarai ricompensato.