Chopin ed i broccoli

Quando Rubinstein suona Chopin, puoi dire tutto ciò che vuoi....ma è come sentire il caro Friedrich reincarnarsi in lui....Notturni mai così belli...solo Arrau lo eguaglia e supera Nn amavo Chopin da giovane, poi un mio amico argentino più vecchio di me mi disse: “Chopin non ti piace? Lo capirai da vecchio”. Aveva ragione....   Ale ha scritto:

Io non amavo Chopin ed ero rimasto a Rubinstein, poi da Carlo ascoltai i due CD della Saga del maestro Sergio Fiorentino con i Notturni  e rimasi letteralmente stupefatto per l'esecuzione, sembrava così differente da quella di Rubinstein. In seguito ho acquisito la sua discografia pressoché completa in vinile e CD di questo grande pianista sconosciuto in Italia ed adorato in Inghilterra e Germania. Storica la battaglia del produttore tedesco contro Rattalino (Rattalinus nostranus)  che snobbò il maestro perché non facente parte dell'intellighentia dominante dei nostri salotti d'epoca (Pollini über alles). Si dice che ABM lo definì una volta:  il solo altro pianista". Voi lo conoscete? Attenzione perché girano anche registrazioni a lui attribuite in realtà di altri pianisti. Piero ha scritto:

Nei notturni di Chopin c’è delicatezza dolce.. nostalgica. Si passa dalla tristezza rassegnata ad una combattività che non porta alla vittoria. Momenti di gioia, ma solo dal passato. Il tema depressivo è presente. Per ascoltare profondamente i notturni di Chopin bisogna avere un forte animo… Il rischio è di sentirlo superficialmente (“Che bella atmosfera“ oppure “che noioso sentimentalismo“, ecc.). Chopin è un re dei sentimenti (intimo, delicato, poetico, sognante). Arrau allevia l’aspetto depressivo/nostalgico con l’immettere più forza , accentuando il contrasto e gli aspetti di tensione, aumentado così l’aspetto della rabbia; in questo modo rende la dolcezza e la tristezza più attenuate... tutto ciò si allontana sicuramente dallo spirito dei primi Notturni (fino all’op. 37); mentre nei Notturni successivi (dall’op. 48) Chopin si fa più “pesante”, forse per l’avanzare della malattia o per il rapporto travagliato con George Sand ...qui Arrau centra meglio l’interpretazione (L’op. 48 n.1 la fa molto bene, meglio di Rubinstein). Rubinstein è riuscito solo in tarda età (ottant’anni) a centrare lo spirito Chopiniano dosando in modo magistrale sia la dolcezza che la forza in un pianismo intimo e poetico ... malinconico... dove si passa da toni sommessi a momenti di eccitazione, dalla disperazione alla pace...in una atmosfera di “raffinata” oscurità. Giordano ha scritto:

Chopin ha un importanza tale (è uno degli apici della Musica) che vale la pena sbatterci la testa per entrarci dentro ... è un viaggio nei nostri sentimenti ... ti da molto. Che non ti piaccia e sia indigesta è normale se tocca parti nostre che non vogliamo contare... e poi tu hai uno svantaggio rispetto ad uno che è digiuno o conosce poco di Musica ...ed è quello che puoi entrarci più velocemente con meno filtri... e quindi il mondo che ti porta Chopin risulta troppo invasivo, disagio ... fastidioso, come dire:” che vuole questo che mi rompe con questo mondo dei sentimenti e me li butta in faccia...”. In realtà ti porta a viverli/riviverli in modo intimo... di contatto. Arricchente. Bisogna capire quale possa essere la tua porta di ingresso più confortevole per entrare in questo mondo.. e poi sentirlo tante volte finché le tue difese cedono ... e poi allargarlo al resto delle opere ... per ultimo metterei i Notturni . Giordano ha scritto:

Ciani lo appesantisce troppo ... Rubinstein (1964 live)invece non sento bene l’incisione è troppo scadente per analizzarlo bene (l’arpeggio è confuso) ... meglio Pollini, ma sento che si potrebbe fare meglio anche di lui. P.S. Sia Studi che soprattutto i Preludi non sono i pezzi forti di Rubinstein. Gli apici di Rubinstein/Chopin piano solo (visti come raccolte nell’insieme)sono: Notturni, Valzer, Mazurche. Pollini invece: Preludi e Studi. Dopo proseguo l’ascolto con Mozart , Chopin e infine Taneyev (che non conosco) Giordano ha scritto:

Ciani non mi convince in pieno con il notturno di Chopin (ha una mano sinistra stroppo pesante). Ashkenazy carica troppo lo studio (ascoltandolo mi porta ad annoiarmi), esso va suonato in modo più “leggero”. Giordano ha scritto: