Podger.

Bach partita nr 3,, era un pò che volevo ascoltarla per benino , ad un ascolto superficiale non mi aveva fatto una buona impressione.
Mi ricredo , ha una sorta di aura , di suono spartano , modesto(nel miglior uso del termine) senza fronzoli ne tanto meno virtuosismo ostentato.
Ha una bellezza che i giapponesi descriverebbero con una parola:
Iki
Questa interpretazione la si può definire mezza filologica , usa corde di budello , un violino d’epoca(non cazzo di copie) ma ama un leggero vibrato , usa un legato particolare inframezzato ad uno staccato.La sua dizione(fraseggio) è molto bella , le dinamiche sono contenute , la modestia dell’interprete che mette in mostra la musica e non se stesso.
Magnifico


Ps. Durante l’ascolto mi ha ricordato(con le dovute differenze) Mainardi , per lo spirito ed il rispetto che metteva nell’interpretare i Soli,,,

Sonata 1003 nel Grave ci sono dei passaggi di una bellezza suprema , usa dei pianissimo al limite,,,,,,Fuga , uno dei pezzi più difficili,,,,evita di correre , la deliba , non è nelle sue corde principali , troppi staccati,,,
Andante , torniamo in quello che gli riesce meglio , questo modo di finire le frasi in diminuendo è notevole , bello anche il suono senza vibrato.
L’Allegro dimostra che interpretare la Fuga così non è stato un deficit di tecnica,,,,,,
a lungo il suono con poco , se non senza , vibrato può rompere i coglioni.
Il fraseggio rimane bello.
Sonata 1005 L’Adagio inizia magnificamente , il tempo ha dei leggeri rallentando , il suono e scarno ma morbido , magnifico.
Fuga inizia molto bene , con un fraseggio ritmato e strano , nettamente meglio della Fuga 1003 , il canto è sommesso e cadenzato(io preferisco più legato)
Largo capolavoro di mezze voci e cesello(rimane sempre questo staccato che disturba , ma ci farò l’orecchio)