Rigoletto stile cazzamonica

Sapevo della diretta di questo Rigoletto,,,,,definito Kolossal (in quanto a cazzate)
sapevo già che mi sarei sbellicato dalle risate,,,e cosi fù.
Purtroppo arrivai che era già iniziato,,,,vidi un uomo che cantava all’interno di una macchina,,,,
era rigoletto,,,,poi ne usci,,,,e sul palco non una automobile ma quattro o cinque,,,,
concessionario? Macchine arubbate al campo zingari? O giostrai? Si perchè sul palco c’è pure una giostra,,,
a dimostrazione che al peggior circo non c’è mai fine.
Ho girato canale ed ho visto qualcosa di bello.
Dopo essermi beato con un bel film,,,,,mi sono risintonizzato sul colosal,,,,ma haimè era finito,,,,stavano prendendo,,,
tutti in fila i meritati,,,,fischi e lancio di frutta annata a male,,,,,
No,,erano applausi,,,,e si capisce il pubblico era composto dalle menti migliori de Roma,,,tipo raggi
Dicevo che i cantanti erano tutti schierati ed in fila,,,distanziati a tre metri l’uno dall’altro come da regolamento
almeno una cosa gli è riuscita bene.
Sembravano i classici coatti alla cazzamonica,,,c’era pure una vestita da mignotta,,,non poteva mancare,,,anzi mancava?
Il lgbtcvs ed il frocio,,,, sopperiva il regista di tale abominio ,,,gia il nome era foriero di regie a cazzo di cane naturalmente Kolossal e così fù.
Beato chi non la ha vista,,,,

Ps.nessuno si è accorto che i cantanti cantassero , il gatto miagolava come al solito,,,le gattare je vonno bene pure se continua a rompe,,,e rimane un mistero

Una vera porcheria scenografica, registica e scenica.....con Maddalena vestita da meretrice, la roulotte degli zingari, i video sulla spiaggia di Anzio, le macchine (idea vecchia) a dare quel tocco stile banda della Magliana....un trash a tratti ridicolo e di cattivo gusto insieme.
Allora, oltre a ciò, aspetti vocali: nei cantanti solo la Feola si è "salvata" da un disastro totale dello spettacolo applaudito dalla nomenklatura. Frontali (sostituiva all'ultimo Luca Salsi, meglio per lui) solito baritono senza acuti, Rivas un Duca "Tony Manero" anonimo, Zanellato uno Sparafucile discreto, la Belli Maddallena di bella presenza ma voce troppo aperta. Gatti ha fatto ciò che ha potuto, ma ha diretto bene con gusto e dando rilievo soprattutto ai fiati.

Paolo ha dubbi , invece di scrivere apertamente che il rigoletto al circo(massimo) era una cagata pazzesca(citando il poeta) chiede a corrado , che gli dà la classica risposta a cazzo.
Siccome le opere sono fantasiose(ma dai,,,)i registi possono tranquillamente metterci su le sudice mano e modificarle a loro piacimento.
La musica è altra cosa dal teatro musicale ,è molto più complesso metter su un opera , troppe variabili concorrono alla riuscita , un regista dovrebbe rimettersi al libretto e renderlo intellegibile , deve agevolare Il canto dei cantanti non renderglielo difficile , deve principalmente aver rispetto della tela che gli è stata consegnata.
Il regista crede di esser mejio del compositore , mejio del librettista , crede che con la sua fantasia , il suo estro , il colpo di genio , siano necessari al giusto compimento dell’opera.
Non rendendosi conto che i suoi sforzi sono utili solo per il cesso.
Oggi i registi se credono sto cazzo , tranquillamente stuprano tutto quello che gli capita sotto mano , senza che nessuno abbia nulla da obbiettare.
In questo scritto di corrado c’è la giustificazione filosofica dello stupro , la giustificazionedell’esistenza del orrido , manca la spiegazione della presenza delle machine(semo ner monno della band de la majiana’)sul palco?
Fra qualche anno , paolo invierà altra letterina inutile al suo amico corrado per chiedergli il perchè ci fossero delle auto sul palco?(se ne accorto rivedendo l’opera in tv)
Nun c’erano più parcheggi liberi.

Benissimo.....ecco perchè non compro "La Repubblica"
Vorrei vedere se costui (C.A.) non si incacchierebbe, quando scrive "I segreti di Roma", se il suo editore, gli ficcasse dentro al libro cose che hanno a che fare con Gubbio o con Verona.....credo che i sigg. Verdi e Piave o i sigg. Puccini o Illica-Giacosa meritino semplicemente rispetto per ciò che hanno scritto in musica e che il dramma scenico-narrativo venga rispettato.
Poi, per come siamo messi, la sintesi è: "va bene tutto, purchè se ne parli" di opera o di canto lirico, anche quella schifezza che abbiamo subito al Circo Massimo.
Da vociomane-melomane, ormai me ne frego delle regie e delle scenografie. Però, se vedo un bello spettacolo, anche moderno o surreale, che non ci azzecca nulla con la Corte di Mantova, ma ha una logica e un'idea e denota che il regista capisce di opera e la sa trasporre in un qualsiasi periodo storico o anche in un mondo metafisico-surreale-onirico (ad esempio vi consiglio la stupenda edizione di Rigoletto del regista Nikolaus Lehnhoff con Damrau e Florez), allora il tutto è migliore.