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Ibragimova.

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Messaggio Da sordo Sab Giu 27, 2020 8:26 pm

Ibragimova.    E35cc410



Ibragimova fra le magnifiche scoperte(io ci son arrivato tardi) degli ultimi anni.

La sua integrale delle sonate di Mozart è fra le cose più belle E particolari che ho ascoltato
Straight tone senza stonature ed un pianista sopraffino , mica poco.
Nella k301 cammina sulle uova(da citazione si S. Goldberg) , ma non solo in quella sonata.(è il sapersi districare in Mozart)
Tempi larghi e cantabile contenuto . A volte faccio ,ancora , un pò fatica ad abituarmi al suono senza vibrato , penso al primo movimento dell son k481.
La cosa che colpisce è la completa compenetrazione dei due ,,,solisti , mi spiego meglio , nessuno dei due sovrasta l’altro(di solito è il violinista che eccede) , addirittura la I. lascia molto spazio al pianista indietreggiando,,,spesso.
Equilibrio supremo.
Suona un Anselmo Bellosio del 1775

https://tarisio.com/content/uploads/2018/09/l85437-Bellosio-1200w.jpg
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Messaggio Da sordo Sab Giu 27, 2020 9:44 pm

Georg von Opel * possedeva il mio violino precedente, un Francesco Rugeri, e nel 2005 mi ha dato la possibilità di scegliere qualcos'altro. Sono arrivata al punto in cui ero un po 'stanca di provare i violini e c'era un Guadagnini che mi piaceva, ma poi il Bellosio è stato portato per essere venduto e l'ho afferrato immediatamente così come era , prima di eseguire qualsiasi lavoro di restauro. Nel passato aveva avuto un incidente - probabilmente un grosso incidente - aveva un sacco di crepe , quindi non era nel suo stato migliore, ma l'ho provato un po e ho potuto dire che era davvero speciale. C'era un qualcosa che mi calzava alla perfezione , anche se stava leggermente cadendo in pezzi. Dopo è stato aggiustato , ma senza alcun lavoro cosmetico in modo da poter ancora vedere le crepe. Niente si muove, quindi è abbastanza stabile, ma non sembra proprio il tuo strumento perfetto. Significava anche che avrei dovuto farlo riparare più rapidamente! Ha molto carattere. Potrebbe non essere lo strumento più sonoro del mondo, ma ci sono così tante cose che posso fargli uscire. Molti violini che ho provato sono impostati per avere un suono grande e molto bello. Ma quasi non voglio che sia così facile. Non è sempre "bello" per me. Voglio che il violino risponda. Voglio che mi dia qualcosa che non mi aspetto a volte: che abbia la sua vera personalità e che non faccia come gli è stato detto! 'Voglio che il violino mi dia qualcosa che non mi aspetto, avere la sua vera personalità e quasi non fare come gli è stato detto!' Di tanto in tanto gioco con l'idea che dovrei avere uno Strad o un "del Gesù" o qualcosa del genere, ma alla fine torno sempre a questo violino. Soprattutto con gli Strads - ovviamente è un'enorme generalizzazione e ogni violino è diverso - trovo questa rotondità di suono e non so mai esattamente cosa farne. Sono sempre stata attratta dagli strumenti veneziani e in qualche modo mi sembra di sceglierli ,forse è solo qualcosa a cui sono abituata. Il mio precedente Rugeri era bellissimo e molto dolce, ma il Bellosio ha più carattere e più immediatezza. Si è aperto in molti modi da quando l'ho avuto, ma immagino che lo faccia solo perchè gli sto facendo suonare cose diverse, solo perché sto trovando nuove cose da fare. Vivi la tua vita e assorbi nuove influenze, e poi fai fare al violino cose diverse alle quali probabilmente non è abituato e a cui si abitua. Lo trovo versatile: fa tutto, comprese le corde di budello. È molto adattabile. Deve essere! Interview by Naomi Sadler. ha scritto:

Tradotto da Cazzum de cagnus.
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Messaggio Da sordo Dom Giu 28, 2020 7:42 pm

Segue,,,

La K. 379 fà presagire quello che Beethoven avrebbe fatto , l inizio è meraviglioso con il pianoforte che arpeggia e viene accompagnato dal violino.
Anche qui i nostri due interpreti si compenetrano a vicenda senza mai sovrastarsi , direi quasi strumento unico , forse la caratteristica che più lascia sconvolto è la capacità del pianista di esser leader,Alina lo concede.
l intro lenta della K 304 , sottolinea ancora la perfetta scelta dei timbri del violino e del piano, è un allegro assai pensoso,,,,,e molto controllato.
Il finale è una summa assoluta di controllo , di mestizia ,non tracima mai nel romanticismo sopra le righe(mi piacciono) , la musica è rispettata come non mai.


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Ibragimova.    Empty Shostakovich concerti per violino nr1 e nr2

Messaggio Da sordo Mar Giu 30, 2020 6:08 pm

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Il primo di S. Alina lo interpreta liricamente , manca quella “urgenza” ed “asprezza”tipiche russe(O.e K. ) , quelle con il violino tesissimo,,,,,qui trovi una ricchezza di particolari orchestrali che mai ho sentito , grazie a Jurowskj.
Alina ha un controllo totale del suono , mai una nota strillata o lancinante ,il suo suono si amalgama perfettamente con l’orchestra ed evocano una sensazione di cupezza opprimente, una interpretazione “espressionista” che fà avvicinare il primo al concerto per violino di Berg.
Lo scherzo è anche esso controllato , puoi ascoltare tutta l’orchestra ed i suoi strumenti(tornando alle edizioni storiche , esse prediligevano una certa foga espressiva che spesso andava a discapito del particolari).
La Passacaglia è introdotta con la stessa maestria degli altri momenti , senza eccedere con i timpani, i fiati sono morbidi e creano il giusto tappeto ‘er l’entrata del violino che è di una liricità olimpica con una punta di mestizia.Espone il tema in maniera commovente contrappuntato dai fiati.
La sua dizione è prettamente femminile ed è magnifica , elegante , da lasciare senza fiato.
La cadenza è la versione originale ed è strepitosa.
Il finale ed il secondo concerto sono anch’essi capolavori.
Forse dovremmo fare pure per il primo una sezione comparativa,,,,del tipo di quelle che abbiamo fatto su le due B.

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Ibragimova.    Empty Bach Soli

Messaggio Da sordo Ven Gen 27, 2023 4:50 pm

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