Arturo.

In questi giorni sto facendo un ripasso generale delle interpretazioni di Michelangeli,,,ho iniziato con i cd della Tahra.



Ci si dimentica facilmente,, come un pò tutti i grandi del passato che non esistono più,,,di cosa sia stato M. del suo suono particolare ed inimitabile,,,perchè non era solo suono,,,era vita.
Sbaglia chi lo considera solamente un virtuoso freddo e calcolatore,,,,era semplicemente un classico,,,,penso ad i geni odierni,,,e rivedo la compostezza nel suonare di Michelangeli ed inorridisco dalle faccine di lang e dai vestitini dell’altra cinesina. L’interprete deve sparire*,,,,ed apparire nella sua interpretazione se lo desidera,vestirsi o non vestirsi,,,fare gesti e faccine sognanti distrae solamente,,,questa è roba da pizzicaroli(pappano)
Michelangeli ci ha insegnato cosa possa esser l’espressione,,,,nella sobrietà,,,,ascoltate l suoi innumerevoli Quinti,,,questo è Beethoven.
Spettacolare nella sua gaia classicità è il concerto di Haydn op21(Torino Rai Rossi),,,il Quinto con l’adagio un poco mosso diretto da Freccia con Roma Rai,,,ascolta i fiati come accompagnano M. e poi andiamo con il ricordo a quello che non esiste più e,,,,ci prende il più grande sconforto,,,un pò mitigato da queste registrazioni,,,che fanno male,,,
perchè mostrano quello che oggi non esiste più,,,un pò perchè sono una sorta di pietra miliare che invece di esser di aiuto ai posteri li annichilisce.
Il concerto in Sol di Ravel con Markevitch,,,pur non raggiungendo i vertici di quelli con Celi,,,è una ottima interpretazione,,,che direttori che c’erano una volta,,,poi è venuta l’era degli abbadi e di tutti gli altri minus
Aridate Mario Rossi,,Massimo Freccia e le Orchestre RAI.



Ps Solo a Gould è permesso di cantare e gesticolare,,,,è autorizzato

Michelangeli rende digeribile anche Chopin,,,,ha capito che deve esser somministrato in piccole dosi,,,
in dosi massicce è velenoso

Risulta quasi sopportabile anche il primo concerto di L. grazie pure alla direzione di Mitropoulos,,,,e persino il quarto di R. con la sua megalomania e le dosi massicce di zucchero filato circense ,,sotto l interpretazione di M e la magnifica orchestra Roma RAI diretta da Franco Caracciolo vengono depurate da certi vizi pompieristici rendendocelo quasi ascoltabile senza rischiare di beccarci il diabete.
Nessuno è perfetto,,,

Per disintossicarmi e depurami mi sono ascoltato subito l opus 26 e op7 incise a Londra nel 1982,,,



penso a cosa avrebbe fatto interpretando la Waldstein,,,,o l’opus 106,,,forse quest’ultima per lui sarebbe stata un pò eccessiva,,,,ascolto Beethoven e penso,,,ma forse devo solo ascoltare

Ps il capolavoro in questo cd è Hommage a Rameau,,,,