Kimiko Ishizaka

Pianista interessante, quando suona generalmente è chiara nell’esposizione, lascia poco al “caso”; il mondo del “semplicemente eseguito” non sembra interessarle, ella  vuole provare a dare un senso ed un significato ad ogni nota…  ho ascoltato
Die Kunst der Fuge (l’interpretazione meno riuscita), Das Wohltemperirte Clavier (libro primo) e le “Variazioni Goldberg”.

Oggi mi vorrei soffermare sulle Variazioni "goldberg", nell’insieme la sua migliore interpretazione.

Mi ha piacevolmente colpito per il suo equilibro pianistico e per la sua capacità di lettura dell’opera. Le suona in modo composto con linee chiare, asciutte, ben bilanciate tra loro ed espressive senza forzature; le voci dialogano in modo armonioso.
Bello ad esempio come interpreta la Variazione 21 (molti pianisti la eseguono con un tempo svelto o con eccessivo pedale) dove trova un interessante equilibrio tra le istanze razionali ed emotive…
Ci sono anche dei punti che meno mi convincono, ad esempio la Variazione 3 che fa un po’ troppo velocemente perdendo le “venature” nostalgiche molto graziose di questo brano…

Insomma, senza che mi dilunghi in altre parole, le Variazioni “goldberg” interpretate da Ishizaka vanno ascoltate per poter conoscere altri aspetti di questa grande e complessa composizione e poterne uscire così ancora più arricchiti.


La possiamo annoverare tra i “veri” pianisti bachiani .