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Idea interpretativa

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Messaggio Da sordo Ven Set 10, 2021 9:46 am

Credevo ci potesse esser una sola ,,,interpretazione possibile seguendo i segni🤗🤔
Credevo🤥,,,per certezze illusorie basate sul gusto,,,,non sulla conoscenza,,,,
quella mi è stata sempre preclusa,,,,,la mia testa è dura,,,,,🥳
che la via fosse una sola,,,diritta al punto,,,,,,illuso ero.
L’interpretazione è parte fondante della creazione ex novo di una partitura,,,,,
non esiste fedeltà,,,,ne vie certe,,,,,ne uniche strade,,,,
l’oggettività della partitura non esiste neanche nella testa del lettore😱,,
la fedeltà al segno è una chimera,,,,
la fedeltà al segno è la lettura di uno che non sà legger,,,
dietro le note{Furtwangler}
Il voler esser “fedeli” al segno è tradire la musica☹
L’interprete deve ,,,ricreare,,,,,porre la vita,,,la sua vita,,,,nel gesto che fà rinascere,,,
quello che fino ad un attimo prima era,,,,,morta partitura,,,,,idea senza suono.
Ci si può sempre nascondere dietro alla bandiera della fedeltà al testo,,,,ma rimane una illusione,,,,un pò come la mia,,,,,ricerca della “verità” interpretativa.
Dopo aver “masticato e digerito” molte,,,mai troppe,,,,,interpretazioni son giunto alla conclusione definitiva che,,,,,non può esister una sola ed unica interpretazione di una partitura,,,quella vera,,,fedele,,,rispettosa,,,ma molte,,,,non definitive,,,ne vere,,,mai fedeli,,,,tutte traditrici del segno e proprio per ciò,,,,grandi interpretazioni🙃
Ho scoperto con gli anni,,,che mi piacciono quelli che non sono dattilografi,,,,
quelli che aggiungono,,,correggono,,,,se non la nota,,,,la pausa,,,il tempo,,,l’accento,,,ricreando,,anzi creando ex novo un qualcosa che di volta in volta ci emozioni di nuovo,,,,ed esca dalla ripetizione,,,,,dattilografica degli interpreti meramente filoillogici.
Queste due cazzate le ho scritte mentre ascoltavo tre sonate di Beethoven al piano Schnabel,,,,interpretazione fedele ai tempi metronomici scritti da B. , in gioventù non la ho mai amata,,,,troppo veloce,,,,si perdeva per strada molte magnifiche cose,,,,,oggi riesco a comprenderla,,,,capirne perfettamente il suo quid,,,,riuscendo ad apprezzarla meglio di quanto facessi,,,prima.
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Messaggio Da Giordano Dom Dic 26, 2021 9:07 pm

Si parla del rendere un'opera “con fedeltà" e in pari tempo si subiscono i più assurdi arbitrii, che vengono perfino accolti con alto plauso. Si ignorano affatto i particolari problemi e atteggiamenti spirituali che sono l'essenza della grande musica classica (...).
Certo, passaggi e i rapporti armonici possono venir affinati e può venir aumentata la loro complessità; ma se hanno da essere espressione di un processo spirituale e avere funzione vitale, la loro complessità non dovrà apparire "complicata". Anche le complicazioni ritmiche possono venir notevolmente aumentate, ma debbono pur tuttavia muoversi entro limiti naturali per mantenere viva la loro funzione nell'accordo con gli elementi melodici e armonici.
Ciò non di meno il musicista d'oggi crede di seguire l'attuale evoluzione, assoggettandosi al giogo della "materia", esaltandone le complicazioni, ponendola quasi come meta a sé stante. Ne consegue di necessità che il nesso organico del sentimento viene più o meno compromesso. Ma giunti a questo punto non c'è più via di scampo. La materia non più tenuta in freno da un ordine superiore, comincia a ramificarsi incontrollata. Allora l'intelletto sarà libero di impadronirsi di volta in volta con la massima intensità di ogni dettaglio e le complicazioni non faranno che aumentare. Con ciò al dettaglio non solo si imprime il suggello dell'intelletto fattosi autonomo giungendo a una forma di fredda perfezione che risente di alcunché di meccanico; ma il dettaglio attraendo vieppiù l’ascoltatore intento agli elementi tecnici e intellettuali e non quello rivolto alla sensibilità, la musica non avrà più presa sull’anima. (...) perde il suo valore intrinseco.

- Furtwängler (tratto dal libro “Dialoghi sulla musica”).

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