Point of Departure

Fu una delle tante scoperte casuali , grazie ad Eric Dolphy arrivai a lui.Comprai il cd a scatola chiusa , rischiando.
Il primo ascolto fu sconvolgente , mi chiesi come tale capolavoro non fosse messo sullo stesso piano di Kind of Blue , My Favorite Things , The Shape of Jazz to Come , Out to Lunch,,,,,ma relegato in un limbo assurdo.
Le composizioni sono talmente profonde , stratificate, dense , che per assurdo mi fanno pensare a Bach in primis e poi a La Monte Young per l uso di certe ripetizioni del piano. Contrappunto.
E’un LP che crea dipendenza , si perché dopo averlo ascoltato in cd me lo sono cercato anche in LP , naturalmente l originale.
Sono una serie di pezzi ma hanno l unita di una sinfonia.
Densi , puoi fermarti alla prima linea melodica e lasciarti incantare o ascoltare anche quello che accade Negli altri piani,,,,
e un susseguirsi di scoperte , lo ascolti e riascolti piu ti appare chiaro , ti rendi conto della grandezza di Dolphy , ma anche di tutti gli altri.
Hill dirige e fonde i solisti , dandogli uno spazio inusuale, facendosi lui accompagnatore(il termine non è corretto , perché qui non esistono solisti ed accompagnatori ma una unica unita di suono ed intenti , mai l io prende il sopravvento ) unificatore.
Questo LP non è un punto di partenza ma un punto d arrivo che sarà difficile comprendere appieno con un ascolto superficiale.

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]