Gidon Kremer

Che K. sia un grande non c’è bisogno che lo scriva io🧐 ,
per rendersene conto basta ascoltare la sonata di Prokofiev nr1 , il secondo movimento Allegro brusco qui K sfoggia un corpo ed un fraseggio particolare , il tempo non è tirato ne particolarmente cadenzato , ne il suono del violino tagliente .Bisogna anche dire che il pianista Maisenberg è un portento.
Di solito il violinista ama scatenarsi e metter in risalto il suo virtuosismo , K. domina il movimento con una semplicità che lo trasfigura in un altra cosa , naturale come fosse una poesia ,,,le mezze voci dell’Andante , timbri meravigliosi ,,anche quello del pianista.
Raramente riscontro un tale grado di perfezione sonora senza esser in se stessa inumana ed inespressiva.
Oltre alla capacità di esser sublimemente ricercati nei fraseggi e nelle melodie sapientemente approdanti.
Schubert Rondo d895 interpretandolo come non fosse il solito galoppo martellante ma,,,,anche qui sublimandolo,,,,a volte mi sembra di ascoltare,,,Kreisler.
Altro capolavoro l’opus 96 di Beethoven , più ascolto più mi piace M. , accompagna magnificamente K. , un piacere sentire certi passaggi , limati , pensati , essi formano l’ossatura principale , la stessa distingue una interpretazione suprema da una esecuzione dattilografica.