Irma Issakadze

Una altra Aria con variazioni interpretata in modo particolare , più poetica meno volta al virtuosismo ,,,,le due mani hanno timbri differenti , la sinistra porge le note basse corpose , leggermente alonate , forse poco chiare ma di rara poesia , la destra chiarissima svolge il canto molto simile a quello di Gould.
Forse l’interpretazione più interessante della I. Sono le Partite(sei anni dopo le Variazioni) , prendiamo la quarta , per riscontrare tale approfondimento devo risalire a Gulda ed il suo Clavier.
Differente approccio , qui siamo sul classico , non ci sono ricerche sonore particolari , solamente un piacere nel saper moderare i rubati , gli accellerandi e le dinamiche , alcune note sospese,, il tutto volto al sublime,,,
il canto (sarabanda)è ricercato , nel senso che non è mai ostentato , si fa cercare.
Vario , le sei partite sono ognuna interpretate con conoscenza individuale , non esiste un piano interpretativo comune.
Un altro punto saliente per apprezzare l’arte interpretativa di I. lo puoi trovare nella Sarabanda della Partita 5 , il procedere lento , la melodia nascosta in un canto sommesso , usando un timbro che si avvicina ad u carillon,,,,magnifico.
Ascoltandola si ha una sensazione di “perfezione” , una sorta di piacere impossibile da descrivere,,,,,una gioia infinita,,,,spero possiate provarla.