Miklós Perényi
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Miklós Perényi
Atipica interpretazione dell’opus di Beethoven quella di Zecchi e P. , tutta cesello da parte del violoncello , mentre il pianista si impone di imperio sul cello , il suo timbro e chiaro , corposo al tempo delicato , qui non senti i furori di Rostro e Richter , P è anch’esso delicato , sottovoce , solo nell’ultimo movimento si affianca a Z. e diventa suo pari.
opus 69 è un altro racconto , l’equilibrio fra il celo ed il piano è rispettato , P. suona leggiadro e trasparente , ricorda il miglior Fournier , Z. è corposo , classico.
Vengon fuori due interpretazioni dove nessuno dei due vuole strafare , le dinamiche contenute i tempi mai estremizzati , Classica.
L’apice assoluto lo raggiungono nel dove Z.accompagna delicatamente ed in maniera originale P.
opus 69 è un altro racconto , l’equilibrio fra il celo ed il piano è rispettato , P. suona leggiadro e trasparente , ricorda il miglior Fournier , Z. è corposo , classico.
Vengon fuori due interpretazioni dove nessuno dei due vuole strafare , le dinamiche contenute i tempi mai estremizzati , Classica.
L’apice assoluto lo raggiungono nel dove Z.accompagna delicatamente ed in maniera originale P.
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