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Messaggio Da sordo Mar Giu 16, 2020 11:33 pm

Ho una prelidizione per le composizioni che alcuni chiamano "da camera"  , piccoli gruppi di strumentisti che suonano assieme composizioni per pochi strumenti, dovrebbero sembrare più  semplici di quelle orchestrali ma,,,,
Il Jazz ha ripreso dalla classica tutto , l orchestra , il quartetto ed il Trio , cambiando solo l accoppiamento degli strumenti , usandone particolari ed aggiungendo(nei casi migliori) l improvvisazione che gli strumentisti classici avevano abbandonato per la più  sicura "fedeltà  al testo" diventata un Moloch.
Certo bisogna dire che la maggior parte delle composizioni Jazz si possono ridurre ad una melodia semplice , suonata perlopiù  in maniera modica dagli strumentisti , a cui si aggiungono di volta in volta gli assoli dei partecipanti.
Bello, ma per le Recchie Classiche è  un po'  pochino,,,,
Non è  sempre così,,,nei primi anni 50 alcuni negri Illuminati studiano i compositori classici contemporanei(e non solo) e cominciano a sbriciolare le strutture del Jazz classico.Oltre al Davis di Kind of Blue(disco che tutti dovrebbero conoscere ed avere) esperimento dove si uniscono le conoscenze classiche a quelle del jazz , si mescolano le razze(siamo nel 54 negli USA , non era facile) e le idee e ne esce un capolavoro assoluto , di facile ascolto , ma al tempo stesso profondo.Kind non è il primo(ma il più  famoso) Colemann è uno dei pilastri da cui tutto parte.(dopo il precursore di tutti , Lennie Tristano)
Eric Dolphy , Coltrane,Mc Leen,Cecil Taylor,Sheep,Mingus ed altri geni(impossibile citarli tutti) che hanno innalzato il Jazz,  facendolo diventare musica colta.


Ultima modifica di sordo il Mar Giu 16, 2020 11:34 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da sordo Mar Giu 16, 2020 11:34 pm

Trio , Sax(alto) contrabbasso e batteria.
Non è una musica facile per orecchie abituate al procedere classico , ma se ti ci impegni avrai delle soddisfazioni inimmaginabili.
Il doppio cd che vi voglio segnalare è suonato, composto ed improvvisato da Ware,Parker e Smith , dal Vivo.
È uno dei rari momenti magici dove si mescolano alla perfezione gli elementi , non solo strumentali ,compositivi ed improvvisativi,,,umani è
un unicum.
Segnalo l accompagnamento(non è termine giusto)strepitoso di Parker , contrabassista illuminato
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Messaggio Da Ospite Ven Giu 19, 2020 11:42 am

Se vuoi ascoltare jazz da "camera" ad altissimi livelli allora devi rivolgerti ad "Africa Brass" di John Coltrane su Impulse del 1961 (primo album di Coltrane per la Impulse).
"Africa Brass" venne registrato con il suo famosissimo quartetto; Elvin Jones alla batteria, Reggie Workman al contrabbasso e McCoy Tyner al pianoforte. I brani sono arrangiati con l'ausilio di una orchestra (arrangiamenti e direzione d’orchestra sono di Don Cherry) alla quale furono chiamati a partecipare altri grandi jazzisti del periodo tra cui Freddie Hubbard alla tromba e Eric Dolphy al sax alto, flauto e clarinetto basso. L'aria che si respira è decisamente modale. Tutti i brani sono trattati con elementi modali con un’improvvisazione tendente alla “trance”. Capolavoro.

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