Cover o copertine
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Cover o copertine
La copertina è stata per molti anni un simbolo di eleganza(nella musica classica) , basti pensare al logo della DG che sovrastava di solito un dipinto o ad una foto degli esecutori(sempre sobriamente vestiti)
Nei primi anni 50 , la DG, pubblicava i suoi LP usando una matrice comune a tutte le uscite(la prima fu quella tutta gialla , poi segui quella con due bande bianche laterali ed una gialla centrale) l’unica cosa che cambiava era la scritta che elencava il compositore e gli esecutori.
La Archiv con le sue copertine telate , grigie , una meraviglia non solo visiva ma tattile.
Non serviva altro , il prodotto veniva immediatamente notato ed aveva una sobrietà “Classica”.
La Decca ha usato lo stesso metodo , usando una copertina standard identica per molte delle sue uscite ,
lo fece anche la Westminster negli anni 70 (copertina rossa con scritte nere).
Poi si cominciò ad usare le foto degli interpreti , sia Decca che DG , Philips ecc.
Negli anni 90 una etichetta , la Opus 111 cominciò a pubblicare copertine
facilmente individuabili cornice bianca con all’interno un dipinto
all’inizio del 2000 venne acquisita dalla Naive,,,e le copertine cambiarono,,,un pò come tutto il resto,,,
ritraevano belle donne acconciate e truccate che non avevano nessuna attinenza con i cd su cui apparivano.(non si ritraeva più l’esecutore , il cantante o solista ma una modella)
Bisogna dire che erano graziose , mai volgari , ma non centravano un cazzo(o forse si?)
si cominciava a svecchiare la bolsa e noiosa copertina del disco di musica classica , non più il ritratto incazzata di Beethoven o il Vivaldi co la parrucca ne tanto meno la foto di Brahms , bensì la più tirante fica.(la maggior parte degli acquirenti di musica classica sono uomini,,,,)
Gli anni passano e le copertine dei cd diventano sempre più sfrontate , senza alcun ritegno o vergogna , la volontà principale delle case discografiche è il ,,,famola strana,,,fino ad arrivare nel secolo buio del “selfie” , il tempo dell’apparire senza essere.
Apparire , oggi ogni cd di un solista ha la sua fotina che lo ritrae , sempre più spesso hanno la qualità del selfie,,,,a volte meno.
Le copertine che ritraggono le interpreti femminile raggiungono apici di comicità e cattivo gusto che non furono mai raggiunte da le note copertine di Karajan(stile marlon brando fronte der porto)
o Weissenberg(vicino ad una machina sportiva manco fosse er coatto der tufello,,,je mancava sola la capezza d’oro ar collo, pubblico l’altra quella vestito da coatto cor braccialetto).
Nei primi anni 50 , la DG, pubblicava i suoi LP usando una matrice comune a tutte le uscite(la prima fu quella tutta gialla , poi segui quella con due bande bianche laterali ed una gialla centrale) l’unica cosa che cambiava era la scritta che elencava il compositore e gli esecutori.
La Archiv con le sue copertine telate , grigie , una meraviglia non solo visiva ma tattile.
Non serviva altro , il prodotto veniva immediatamente notato ed aveva una sobrietà “Classica”.
La Decca ha usato lo stesso metodo , usando una copertina standard identica per molte delle sue uscite ,
lo fece anche la Westminster negli anni 70 (copertina rossa con scritte nere).
Poi si cominciò ad usare le foto degli interpreti , sia Decca che DG , Philips ecc.
Negli anni 90 una etichetta , la Opus 111 cominciò a pubblicare copertine
facilmente individuabili cornice bianca con all’interno un dipinto
all’inizio del 2000 venne acquisita dalla Naive,,,e le copertine cambiarono,,,un pò come tutto il resto,,,
ritraevano belle donne acconciate e truccate che non avevano nessuna attinenza con i cd su cui apparivano.(non si ritraeva più l’esecutore , il cantante o solista ma una modella)
Bisogna dire che erano graziose , mai volgari , ma non centravano un cazzo(o forse si?)
si cominciava a svecchiare la bolsa e noiosa copertina del disco di musica classica , non più il ritratto incazzata di Beethoven o il Vivaldi co la parrucca ne tanto meno la foto di Brahms , bensì la più tirante fica.(la maggior parte degli acquirenti di musica classica sono uomini,,,,)
Gli anni passano e le copertine dei cd diventano sempre più sfrontate , senza alcun ritegno o vergogna , la volontà principale delle case discografiche è il ,,,famola strana,,,fino ad arrivare nel secolo buio del “selfie” , il tempo dell’apparire senza essere.
Apparire , oggi ogni cd di un solista ha la sua fotina che lo ritrae , sempre più spesso hanno la qualità del selfie,,,,a volte meno.
Le copertine che ritraggono le interpreti femminile raggiungono apici di comicità e cattivo gusto che non furono mai raggiunte da le note copertine di Karajan(stile marlon brando fronte der porto)
o Weissenberg(vicino ad una machina sportiva manco fosse er coatto der tufello,,,je mancava sola la capezza d’oro ar collo, pubblico l’altra quella vestito da coatto cor braccialetto).
Pata Negra
Dopo aver ascoltato l’arte della fuga interpretata dalla Ader(una summa assoluta) mi sono messo alla ricerca di altri cd della pianista,,,,,ed ho trovato(non ho il coraggio di acquistarlo,,,che rischio di mangiarlo)un cd dedicato a Scarlatti con una copertina talmente assurda , folle , che merita di esser segnalata ai NAS.
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